Un carrello della spesa
2 minuti per la letturaCATANZARO – Restano ampi i divari territoriali nella spesa delle famiglie, che sfiorano 800 euro mensili tra il Nord Ovest e le Isole. Il divario scende sotto il 40% per la prima volta dal 2009 (nel 2017 era 45%). In Calabria c’è la spesa più contenuta, 1.902 euro (1.118 euro meno della Lombardia), segue la Sicilia (2.036 euro). I dati sono stati resi noti dall’Istat.
Al Nord Ovest la spesa è di 2.866 euro, nel Nord-est 2.783, nel Centro 2.723 euro, nel Sud 2.087 euro e nelle Isole 2.068. Le regioni con la spesa più alta sono Lombardia (3.020 euro), Val d’Aosta (3.018) e Trentino-Alto Adige (2.945).
Nel 2018, sottolinea Istat, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.571 euro mensili in valori correnti, sostanzialmente invariata rispetto al 2017 (+0,3%), quando era cresciuta dell’1,6% sul 2016. La spesa è ancora lontana dai livelli del 2011 (2.640 euro mensili), cui avevano fatto seguito due anni di forte contrazione. Considerando la dinamica inflazionistica (+1,2% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, Nic), in termini reali la spesa diminuisce dello 0,9%, segnando una contrazione per la prima volta dopo la moderata dinamica positiva registrata dal 2014 al 2017.
Secondo il Codacons, dati Istat sulla spesa media mensile delle famiglie italiane «confermano in pieno la crisi dei consumi in atto in Italia, e come il paese sia ancora lontano dai livelli pre-crisi».
«Il quadro che emerge dallo studio dell’Istat è desolante: la spesa delle famiglie in termini reali risulta in calo dello 0,9%, e le famiglie proseguono a tagliare gli acquisti modificando profondamente le proprie abitudini – spiega il presidente, Carlo Rienzi -. Ma il dato più allarmante è quello che vede l’Italia spezzata in due sul fronte della spesa, con l’enorme divario Nord-Sud che persiste: basti pensare che le famiglie calabresi, con una spesa media mensile di 1.902 euro, spendono il 59% in meno rispetto ai nuclei della Lombardia (3.020 euro)».
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