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COSENZA – Dopo il caro benzina, altro tema caldo è il caro scuola. Un ritorno sui banchi che peserà non poco sul budget familiare. Il 10% in più sui libri e non solo, anche un rincaro generale sul materiale scolastico. Un’altra stangata, che sta costringendo famiglie a rinunce e privazioni importanti che creano forte disagio; questo è ciò che ci riferiscono librai e genitori nell’area urbana, dove la spesa di soli libri per lo studente che inizia le medie si aggira attorno ai 300 euro mentre per un ragazzo iscritto alle superiori sale fino a 500; leggermente più economico il linguistico, quello più caro lo scientifico.
Le lamentele maggiori si concentrano sulla qualità dei testi che, a detta di alcuni, sarebbe inferiore al prezzo d’acquisto, segue la questione sulla versione digitale utilizzata solo nei casi in cui lo studente, per dimenticanza, lasci il libro a casa. A tal proposito una mamma riferisce: «Siamo nell’era digitale, certo le radici non vanno dimenticate ma sarebbe un modo per farci risparmiare».
Prezzi dei libri in aumento
Una voce quasi disperata ci fa presente quanto sia già abbastanza difficile la vita e quanto sia straziante pensare e inventare stratagemmi per far quadrare i conti a casa, soprattutto se si è monoreddito. Alcuni librai sono visibilmente provati dalle lamentele di genitori stremati da una situazione che si ripete ogni anno: «Oggi un libro costa 30-40 euro, considerando che bisogna comprarne almeno dieci per tutte le materie, la spesa non è indifferente, questo lo comprendiamo ma a noi chi ci comprende?».
Alcuni commercianti ci fanno notare che il prezzo medio dei testi utilizzati per la didattica sembra essere aumentato di ben 30 euro; una questione spinosa da più punti di vista, in particolare quando si parla di quelle materie dove, di anno in anno, sono molteplici gli aggiornamenti che si presentano, basti pensare ai libri di diritto, dove norme e disposizioni sono spesso in continua evoluzione o anche abrogazione. Lamentano entrambe le parti la mancanza di interventi di sostegno efficaci, detrazioni ed erogazioni di fondi che sembrano un miraggio e questo non fa che mettere a repentaglio il diritto all’istruzione.
Libri usati e trucchi per risparmiare
Tra gli intervistati, c’è chi sostiene di andare in giro per la città alla ricerca di libri di seconda mano anche se più vecchi, ironizzando: «La storia dei Fenici non cambia di anno in anno»; altri, tra cui dei rappresentanti di classi medie, sostengono di far presente agli insegnanti la questione ma spesso si rimane senza una soluzione. Un sistema che traballa. «A pagare il costo maggiore di questo “gioco”, purtroppo siamo noi fasce più deboli», dice un papà tra i banchi di vocabolari e volumi di inglese, al momento di consegnare i soldi al libraio, consolandosi con il pensiero che “il mondo non lo puoi cambiare se i tuoi figli restano ignoranti”.
Sui social dilaga la parola “svenarsi”; regna l’assedio del cerco, vendo e compro corredato da codici e fotografie di pile di testi; esistono gruppi di riferimento come ad esempio quello del liceo “E. Fermi”; un vero e proprio s.o.s. Sul tema interviene anche il Codacons, che lancia un vademecum per risparmiare e un osservatorio proprio sui libri di testo contro la pratica “scorretta” degli editori di lanciare nuove edizioni, a fronte di modifiche minime ai testi. Le associazioni dei consumatori di categoria, invitano a non seguire la moda e le ultime tendenze per zaini, astucci e diari, in questa direzione si potrà risparmiare sino al 40%; Una situazione allarmante e preoccupante nell’intera area urbana che non può essere risolta con dei palliativi.
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