5 minuti per la lettura
NEL corso del 2013 le famiglie calabresi hanno speso complessivamente 1.115 milioni di euro per l’acquisto di beni durevoli, con un calo dell’8,8% rispetto ai 1.222 milioni del 2012. La cifra complessiva è superiore solo ai volumi registrati in Sicilia e Campania. Lo rende noto l’osservatorio di Findomestic Banca che ha condotto uno studio presentato oggi a Roma.
SI SPENDE PER L’INFORMATICA – La tipologia di beni durevoli per l’acquisto dei quali le famiglie calabresi hanno speso di più è quella dell’arredamento anche se il settore chiude l’anno facendo un -6,9%, attestandosi a quota 351 milioni di euro. Si tratta di una flessione superiore alla tendenza media nazionale, dove la diminuzione è stata del 5,7%. In calo gli acquisti complessivi del settore auto e moto: nel 2013 per le auto nuove sono stati spesi 227 milioni di euro (-6,9% rispetto all’anno passato), una contrazione sostanzialmente in linea con la media nazionale (-6,7%). In diminuzione anche il comparto dell’usato (-2,5%), per un totale di 283 milioni di euro, e quello dei motoveicoli (-28,9%) per una spesa totale di 14 milioni. La spesa per l’acquisto di elettrodomestici, invece, ha segnato una diminuzione superiore rispetto alla media nazionale sia nel segmento degli elettrodomestici bianchi e piccoli (-4,5% in Calabria, -0,5% nel resto del Paese) sia in quello dell’elettronica di consumo (-40% in Calabria, -22,5% la media nazionale). Complessivamente le famiglie calabresi hanno investito 111 milioni per l’acquisto di elettrodomestici bianchi e piccoli (116 milioni nel 2012) e 72 milioni per l’acquisto di elettronica di consumo (contro i 120 del 2012, quando i consumi di questa categoria erano sospinti dallo switch-off del segnale analogico). L’unico comparto ad aver registrato un incremento (+2,5%) è quello dei prodotti informatici: nel 2013 la spesa si è attestata a 57 milioni di euro (55 milioni nel 2012).
COSENZA LA PROVINCIA CHE SPENDE DI PIU’ – Nel 2013 il reddito medio regionale è stato di 13.174 euro, con un gap di 4.778 euro rispetto alla media nazionale. Si tratta però di una cifra al di sopra, seppur di poco, della media del Mezzogiorno (13.058). Cosenza supera Catanzaro e, con 13.950 euro (-0,7% rispetto al 2012) diventa la provincia calabrese a maggiore disponibilità di reddito pro capite. Nel capoluogo di regione il Pil pro capite si attesta a invece 13.933 euro, con una contrazione dell’1,5% rispetto all’anno precedente. La riduzione del reddito pro capite è stata più marcata a Reggio Calabria (-2,1% a 12.696 euro), Crotone (-2,1% a 11.310) e Vibo Valentia (-2% a 11.685 euro). Vibo e Crotone si collocano tra gli ultimi posti nella graduatoria nazionale del reddito disponibile pro capite. Cosenza è la provincia nella quale in valore assoluto si è speso di più per mobili (136 milioni), guardando la spesa media familiare la classifica è invece guidata da Vibo Valentia (452 euro). Nel 2013 la spesa per l’acquisto di auto nuove, auto usate e motoveicoli è calata in tutte le province. Per le auto nuove è Cosenza a registrare i consumi complessivi più alti (81 milioni, -5,8% sul 2012), seguono Reggio Calabria (63 milioni, -5,1%), Catanzaro (49 milioni, -5,5%) e Vibo Valentia (20 milioni, -9%). Crotone è la provincia dove si spende meno sia in valore assoluto (14 milioni) sia per spesa media familiare (214). Guardando ai consumi di auto usate, Cosenza (114 milioni) e Reggio Calabria (75 milioni) sono le province nelle quali si spende di più. La spesa per l’acquisto di motoveicoli ha registrato una significativa contrazione in tutte le province. Per quanto riguarda il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli, complessivamente, le famiglie calabresi hanno speso 111 milioni di euro. A livello provinciale Cosenza fa registrare una contrazione del 3,1% (42 milioni), Reggio Calabria del 6,5% (per una spesa di 31 milioni di euro). A Catanzaro sono stati spesi 20 milioni di euro (-3,9%) seguono Vibo Valentia e Crotone con 9 milioni di euro. Il settore dell’elettronica di consumo è quello che ha segnato le contrazioni maggiori: Cosenza mantiene la testa della classifica con 26 milioni di euro (-38,9% rispetto al 2012), seguita da Reggio Calabria (20 milioni di euro, -41,2%), Catanzaro (13 milioni, -38,1%), Vibo Valentia e Crotone (6 milioni). La spesa per prodotti informatici è cresciuta in tutte le province.
A Cosenza si registra l’incremento più marcato dei consumi (+3,6% rispetto al 2012) e la maggior spesa in valore assoluto (21 milioni di euro). Seguono Catanzaro (+3,1% e 11 milioni), Crotone (+2,4% a 5 milioni) e Vibo Valentia (+2,1% a 5 milioni). Reggio Calabria, che con acquisti per 15 milioni di euro è seconda solo a Cosenza per volumi di spesa, è la provincia nella quale si registra il minor incremento dei consumi (+0,8%) In generale nel 2013 le famiglie calabresi hanno speso in media per i beni durevoli 1.382 euro, più di quanto abbiano fatto solo quelle siciliane e campane. L’indicatore in Calabria è sceso del 9,8%, un ritmo di caduta più modesto solo di quello registrato in Sicilia (-10,6%). Il livello di spesa più alto è stato registrato a Vibo (1.441 euro) e Catanzaro (1.420), quello più modesto a Crotone (1.226 euro) che, dopo Agrigento e Enna, è la provincia italiana con la più bassa spesa familiare destinata all’acquisto di beni durevoli.
SE POTESSI AVER 1.350 EURO – In Calabria il refrein “Se potessi avere 1000 lire al mese” è diventato oggi “1.350 € al mese”. Infatti, sotto il profilo strettamente economico, anche gli abitanti di questa Regione giudicano dignitoso un reddito di almeno 1.359 € al mese per i single; di 1.876 euro per la coppia senza figli; di 1.995 euro per la coppia con figli. Sotto queste cifre (che rappresentano dei valori medi indicati) si è costretti ad operare rinunce che incidono fortemente sullo stile e sulla qualità della vita. L’83% degli intervistati ha cambiato il proprio stile di vita riducendo le spese per viaggi, vacanze, ristoranti, pizzerie, abbigliamento calzature, generi alimentari, divertimento, svaghi e tempo libero.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA