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ROMA – Tra tutti i capoluoghi di provincia d’Italia è Crotone che ha il record per l’Imu più bassa. Appena 10,95 euro in media per cittadino relativamente all’Imu prima casa, questo è il dato che spicca nella ricerca condotta dall’ex senatore veneto del centrosinistra Marco Stradiotto che ha voluto approfondire il dato sull’imposta patrimoniale italiana confrontandolo con quello relativo all’imposta direttamente precedente ossia l’ICi. La ricerca, infatti, non solo fa una sorta di censimento dell’Imu pagata nei capoluoghi italiani ma confronta questo dato anche con quanto negli stessi territori veniva pagato sotto la vigenza dell’Ici.
Per quanto riguarda l’Imu, come detto, Crotone emerge come comune meno esoso d’Italia prevedendo una imposta ben venti volte inferiore rispetto alla città che pretende l’Imu più elevata che, sempre secondo Stradiotto, risulta essere Siena dove ogni abitante versa in media 239,63 euro alle casse pubbliche per l’Imu. Ma non vanno male neppure altri capoluoghi calabresi. Molto economici, infatti, risultano anche Catanzaro con 30,26 euro per abitante, al decimo posto come città più conveniente, e Vibo Valentia con 24,10 euro, al sesto posto tra le città meno esose.
Ma in generale è il Sud che si presenta con una incidenza Imu inferiore rispetto al Nord. Nella top ten dei capoluoghi più cari per l’Imu prima casa, infatti, ci sono tutte città del centro-nord, con le uniche eccezioni di Cagliari e Caserta.
Per quanto riguarda, invece, il confronto tra l’imposizione Imu e quella Ici, il passaggio dall’Imposta comunale sugli immobili all’Imposta municipale unica sulla prima casa è costato molto caro ai cittadini di Taranto, dove l’imposta ha subìto un incremento del 78,53% (a 56,85 euro nel 2012). Tra le città con i maggiori aumenti seguono Ancona (+54% a 133,63 euro) e soprattutto Siena (+53%), dove, come detto, si paga l’Imu prima casa più cara della penisola (239,63 euro).
Altro dato positivo per Crotone si evince anche nel passaggio tra Imu e Ici che risulta essere stato molto vantaggioso per i cittadini della città di Pitagora visto che si è registrato oltre che l’imposizione più bassa anche il decremento maggiore tra Ici pro capite prima casa e Imu pro capite (-67,82%); seguono Cuneo (-48,89% a 39,18 euro) e Pesaro (-38,55% a 41,29 euro).
Secondo lo studio di Stradiotto, «l’Imu contiene due errori di fondo e un vizio iniziale che l’hanno trasformata in un’imposta ancora più iniqua della vecchia Ici» creando «un mix perverso fra rendite catastali squilibrate, coefficienti moltiplicatori e detrazioni uguali per tutti. La nostra speranza – conclude lo studio – è che il legislatore eviti di prendere sia l’ipotesi dell’aumento delle detrazioni e sia l’ipotesi di legare l’Imu al reddito, in entrambi i casi si rischierebbe di moltiplicare le iniquità e le ingiustizie».
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