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CATANZARO – Lo scorso 5 gennaio sempre la Cgia di Mestre aveva reso noti i tempi di pagamento del sistema sanitario nazionale su base regionale in relazione all’anno 2012. Una analisi che ha evidenziato una situazione drammatica in tutta la nazione ma soprattutto in Calabria dove i tempi medi di pagamento dei fornitori era di ben 973 giorni, quasi tre anni per ottenere il pagamento dei lavori fatti o delle forniture consegnate, un vero e proprio macigno sulla solidità delle aziende. Oggi, a distanza di quattro mese arrivano i dati relativi al primo trimestre dell’anno e la situazione non cambia. Con tempi medi di pagamento di 928 giorni, infatti, la sanità calabrese si conferma, anche nel primo trimestre dell’anno, la più lenta d’Italia nel saldare i propri debiti nei confronti delle imprese fornitrici di dispositivi medici. Ancora una volta, quindi, il sistema sanitario calabrese si dimostra essere la cenerentola d’Italia anche se qualche segnale di miglioramento pare intravedersi all’orizzonte. Quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre sui dati raccolti da Assobiomedica, infatti, evidenzia come in Calabria, nei primi mesi dell’anno i tempi di pagamento delle strutture sanitarie pubbliche calabresi ai fornitori si sono accorciati mediamente di 45 giorni rispetto al 2012. Il dato che fa ben sperare per il futuro, per quanto la situazione resti drammatica, e che la diminuzione registrata in Calabria è superiore alla media nazionale, che è stata di 14 giorni, e tra le più rilevanti insieme a quella fatta segnare dalla Campania (-83 giorni), dalla Sardegna (-41) e dalla Puglia (-32). Dopo la Calabria si collocano il Molise, con tempi medi di pagamento di 914 giorni nei primi 3 mesi dell’anno, e la Campania (680 giorni) mentre le regioni più virtuose sono Trentino Alto Adige (82 giorni), Valle d’Aosta (86) e Friuli Venezia Giulia (88). La performance calabrese resta lontana dal dato medio nazionale (284 giorni), che risulta in diminuzione rispetto al 2012 (298).
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