2 minuti per la lettura
CATANZARO – Troppi debiti. Nessun margine di manovra. Ai comuni di Monasterace e Anoia non era rimasto che ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Così come previsto la legge. Quella stessa legge, che, però, prevede anche entro 60 giorni dalla richiesta la stesura di un Piano di riequilibrio. Che, invece, alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti regionale, non è mai arrivato. Così, niente Piano, niente riequilibrio. E per i giudici contabili non è rimasto che un unico verdetto: dissesto. Nel comune di Monasterace, come in quello di Anoia, entrambi nel reggino dove la “sonora bocciatura” mette in discussione l’operato degli amministratori, stando a quanto scrivono i giudici nelle delibere in merito al “comportamento omissivo dell’Ente locale per il mancato assolvimento di un onere” in entrambi i casi dovuto alla mancata adozione del Piano di riequilibrio entro i termini previsti dalla legge. Con l’inevitabile conseguenza del dissesto finanziario che dovrà ora essere deliberato dai rispettivi consigli comunali entro un termine non superiore ai 20 giorni, su ordine del prefetto di Reggio Calabria. Per il Comune di Sersale (in provincia di Catanzaro), invece, restano ancora quindici giorni di tempo durante i quali bisognerà adattare i provvedimenti necessari per scongiurare le stesse decisione assunte dalla magistratura contabile per i due comuni del reggino.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA