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CATANZARO – E’ sceso del 7,8% il Pil pro-capite in Calabria nel periodo compreso nel quinquennio 2007-2011. A rilevarlo in una inchiesta è il Sole 24 Ore che pubblica un’elaborazione del Centro Sintesi su dati Istat relativa a tutte le regioni italiane. Nello stesso periodo, su base nazionale, il calo del Pil è stato del 6,6% più di un punto percentuale in meno rispetto al dato regionale calabrese. Giù del 5%, sempre nello stesso periodo, è andata la spesa reale pro-capite per le famiglie con un dato anche in questo caso superiore rispetto al dato nazionale per il quale l’abbattimento è stato pari al 3,6%.
Un ulteriore segnale del forte indebolimento della situazione economica calabrese che arriva a conferma dei dati a suo tempo diramati dalla Banca d’Italia riguardo la situazione complessiva dell’economia regionale anche nel corso del primo semestre 2012. In particolare la Banca d’Italia nel suo studio aveva evidenziato come la fase congiunturale negativa ha interessato sostanzialmente tutti i settori economici compresi anche i servizi, settore principale dell’economia calabrese e generalmente meno sensibile alle fluttuazioni cicliche, per effetto del generale calo dei consumi. A ciò si aggiunge l’ulteriore elemento connesso al forte incremento della disoccupazione salito al livello più alto tra le regioni italiane, soprattutto nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura, con una lieve boccata di ossigeno per le donne e i lavoratori autonomi che registrano un lieve aumento in termini di accesso al lavoro. Il numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni è sceso, a causa in particolare dell’esaurimento della componente in deroga, ma permane a livelli tripli di quelli precedenti la crisi.
Notizie negative anche sotto il profilo dell’accesso al credito settore in cui i prestiti bancari al netto delle sofferenze erogati a residenti in Calabria sono diminuiti a un ritmo superiore alla media nazionale. Mentre per quanto riguarda il credito alla famiglie, dopo una lunga fase di sostanziale rallentamento evidenziata durante la crisi, si è ridotto a giugno a fronte di un ristagno rilevato a livello nazionale. Il tasso di decadimento, pur mostrando nel complesso segnali di stabilità nel primo semestre dell’anno, si mantiene su un livello elevato nel confronto storico e rispetto alla media italiana. Il commercio continua ad essere in forte difficoltà con le imprese calabresi operanti nel settore del commercio che avrebbero registrato un andamento peggiore in media rispetto alle altre imprese dei servizi. In base ai dati dell’Osservatorio CartaSi, nel primo semestre del 2012 la spesa effettuata con carta di credito sarebbe diminuita in regione dello 0,3 per cento, un calo inferiore a quello del Mezzogiorno. Nel settore delle auto, poi, secondo i dati di ANFIA, le immatricolazioni di autovetture tra gennaio e settembre del 2012 sarebbero diminuite del 25,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20,4 per cento in Italia). In base a dati provvisori, le immatricolazioni di veicoli commerciali sono diminuite del 35,8 per cento, in linea con il dato nazionale. Infine nel settore dell’edilizia il 46% delle aziende impegnate nel settore delle costruzioni e intervistate dalla Banca d’Italia ha dichiarato che il valore della produzione del 2012 sarà inferiore a quello dell’anno precedente.
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