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ROMA – Chiusura della vicenda Ponte sullo Stretto con la prossima legge di stabilità, nessuna speranza per l’alta velocità ferroviaria, ma qualche intervento per permettere di abbattere il muro delle 5 ore tra Roma e Reggio Calabria. Il question time alla Camera è stato denso di annunci per le opere che interessano alla Calabria.
TRENI PIU’ RAPIDI – Se finora, utilizzando il Frecciargento, è possibile impiegare 5 ore e 15 minuti per coprire sui binari la distanza tra Roma e la punta della Penisola, in un futuro non troppo remoto si potrebbero rosicchiare ancora 45 minuti: «Rfi ha predisposto un piano di interventi supportato da un finanziamento di 230 milioni di euro previsti nel Piano del Sud con importanti opere di ammodernamento tecnologico che consentiranno nel breve periodo il raggiungimento di un risultato apprezzabile» ha affermato il ministro dello sviluppo e infrastrutture Corrado Passera. Netta, invece, la chiusura all’ipotesi di realizzare l’alta velocità tra Salerno e Palermo perché, ha spiegato, «si evidenzia un quadro di esigenze finanziarie molto oneroso, allo stato purtroppo non dotato di copertura».
I SOLDI PER CHIUDERE COL PONTE – Di soldi, invece, ne serviranno per archiviare definitivamente la pratica del Ponte sullo Stretto, che in più occasioni il governo ha catalogato come estranea alle priorità nazionali. L’ultima volta, proprio domenica scorsa, con il portavoce del ministro Clini che ha rivelato l’intenzione di prendere i provvedimenti necessari a interrompere l’iter burocratico avviato dai governi precedenti. «Sento di confermare che il Governo, considerata la necessità di fornire una risposta definitiva al complesso e delicato problema – ha detto Passera – sta valutando la possibilità, in occasione della prossima legge di stabilità, di definire ogni profilo ancora aperto». Il ministro ha anche ricordato che la Commissione Ue non l’ha più considerato tra le priorità e il Cipe che non l’ha incluso tra le opere da finanziare nei prossimi anni.
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