2 minuti per la lettura
LA Regione Calabria ha impugnato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo all’autorizzazione per la costruzione di una centrale a carbone a Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria. Il governatore Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – ha dato mandato agli avvocati Paolo Arillotta e Benito Spanti di impugnare il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno scorso con il quale è stata decretata la compatibilità ambientale e l’autorizzazione all’utilizzo del progetto della società Sei (Saline Energie Ioniche) spa per la costruzione di una centrale termoelettrica a carbone.
«Così come avevamo più volte evidenziato – ha detto, in una dichiarazione, il presidente Scopelliti – la Regione Calabria procede sulla linea tracciata dalla maggioranza e dal Consiglio regionale. Il territorio in questione è già stato nel tempo emblema di una beffa perpetrata dal Governo nazionale. Il Consiglio regionale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno in cui mi investiva ufficialmente e formalmente del problema. Il ricorso rafforza la nostra volontà di dare una prospettiva all’area».
La realizzazione dell’impianto – secondo la giunta regionale – si pone in «insanabile contrasto» con tutti gli atti di programmazione che la Regione ha approvato dal 2005 ad oggi ed in basi ai quali è fatto divieto in Calabria, la cui produzione energetica è in esubero rispetto al fabbisogno regionale e contribuisce attivamente alle necessità del sistema energetico nazionale, di installare altre centrali oltre quelle già assentite. Negli stessi atti, è formulata opzione a vantaggio dei sistemi di produzione di produzione energetica attraverso l’utilizzazione delle fonti rinnovabili, «in assoluta coerenza – fanno notare da Palazzo Alemanni – alle politiche nazionali di recepimento delle direttive comunitarie. Inoltre la valutazione operata dal Governo contrasta con le ulteriori scelte di politica regionale e che hanno portato a formulare richiesta di finanziamento per la bonifica del sito ex LiquiChimica per la sua utilizzazione turistica, sicuramente più aderente alla vocazione naturale del territorio».
TI potrebbe interessare
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA