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COSENZA – Quello appena trascorso è stato un luglio nero per gli affari delle imprese balneari. Dal sondaggio condotto dalla Federazione delle imprese balneari in collaborazione con Confesercenti e Centro ricerche e studi sul turismo dell’Università della Calabria emerge un quadro a dir poco preoccupante dell’andamento del turismo balneare nel corso dei primi due mesi dell’estate 2012. Il campione intervistato, formato da 70 imprese attive su tutto il territorio regionale, ha esposto un andamento complessivamente negativo (59,6%) e addirittura molto negativo (12,8%) evidenziando una notevole difficoltà anche se qualche nota rincuorante viene da un 27,7% di imprese che si è espressa in termini positivi riguardo la stagione in corso. Quello che emerge dallo studio è come la crisi economica esistente abbia anche di fatto agito sulle abitudini vacanziere dei turisti che tendono al forte contenimento delle spese di permanenza che appare collegato anche alla marcate tendenza alla diminuzione dei tempi medi di permanenza. Insomma, da quanto dichiarato dalle stesse imprese balneari i turisti stanno in villeggiatura meno giorni e per quei giorni che vi stanno spendono meno di quanto spendevano in passato.
Su un dato emerge una netta maggioranza, poco più del 70% degli intervistati, infatti, ha evidenziato un calo complessivo delle presenze mentre ben l’85,1% degli intervistati ha dichiarato un fatturato inferiore a quello realizzato nel corso del 2011. Come detto il dato più eclatante registrato è quello della tendenza al contenimento della spesa da parte del turista e ben il 93,6% degli intervistati ha dichiarato di aver riscontrato una tendenza al calo dei consumi almeno fino a luglio e alla permanenza nei luoghi di vacanza (80,9%). La parte interessante arriva poi al momento di localizzare per aree di provenienza il popolo di turisti che è giunto in Calabria fino a luglio. Ben il 31,9% sarebbe originario da comuni della provincia delle imprese intervistate, il 25,5% da altre regioni del sud, il 12,8% da regioni del Nord Italia e il 27,7% dallo stesso comune delle imprese intervistate, il residuale 2,1% proviene da regioni del centro italia. Per quanto riguarda la durata della permanenza il 36,6% ha avuto una permanenza mensile, il 24,2% invece un presenza di tipo giornaliero, il 19,7% con presenze quindicinali e infine il 19,5% con presenze settimanali.
Un ultima domanda ha riguardato la qualità del mare. Qui il dato appare, almeno fino a luglio, estremamente positivo. Ben il 53,2% degli intervistati, infatti, ritiene che la qualità del mare sia migliorata, il 27.7% ritiene che sia rimasta sostanzialmente come lo scorso anno e solo 19,1% sostiene che la qualità del mare sia peggiorata.
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