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Il Signor Tizio, integerrimo contribuente, è arrabbiato e tormentato. Ha dei dubbi sulla corretta applicazione dell’Imu. Nervosamente si reca dal Fisco, dove ottiene le informazioni che voleva: l’Imu, l’imposta municipale unica, è stata introdotta quest’anno con la riforma sul federalismo fiscale in sostituzione dell’Ici. La scadenza del pagamento dell’acconto è fissata per il 18 giugno da calcolare con le aliquote base dello 0,4% e dello 0,76%, rispettivamente abitazione principale ed altri fabbricati.
Le riduzioni sull’abitazione principale?
Fisco: Tutti i contribuenti possono detrarre, fino a concorrenza dell’ammontare dovuto, 200 euro rapportate al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione. I Comuni possono anche stabilire che la franchigia di 200 euro venga aumentata. E poi per ogni figlio che vive in famiglia con dimora e residenza di età inferiore ai 26 anni, a prescindere dall’eventuale reddito percepito, è concessa un’ulteriore detrazione di 50 euro.
Quali modelli usare per il versamento?
Fisco: Quanto alle modalità di pagamento l’Imu si versa, a titolo di acconto, con il modello F24 e con specifici codici tributo tali da identificare le caratteristiche dell’unità immobiliare. Per il saldo è invece possibile affiancare all’F24 anche i bollettini di conto corrente postale. In alternativa a questo modello, si può utilizzare il nuovo F24 semplificato.
Me lo vuoi descrivere?
Fisco: E’ composto da una sola pagina e contiene due distinte di pagamento: quella superiore trattenuta da chi effettua il versamento e quella inferiore acquisita da chi riceve la delega di pagamento. Per i versamenti connessi all’Imu, vanno compilate le colonne ravvedimento, immobili variati, acconto, saldo, numero immobili e detrazioni. L’Amministrazione finanziaria intende così facilitare il compito di chi deve versare e compensare le imposte dovute all’erario, alle regioni e agli enti locali, Imu compresa, con un risparmio in termini di carte e di costi di archiviazione. L’unico neo dell’F24 semplificato è dato però dall’impossibilità di effettuare versamenti diretti all’Inps o ad altri enti previdenziali ed assicurativi.
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