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CATANZARO – Multe per i parcheggi contestate, iniziative di Equitalia quantomeno dubbie, persino bollette di luce e gas poco chiare. La crisi sembra sconvolgere anche le normali “relazioni” tra cittadini e servizi, quantomeno nel momento in cui ci si vede arrivare conti da pagare che lasciano perplessi e alimentano tensioni. A Catanzaro, in questi ultimi giorni sta accadendo proprio questo, come dimostrano i diversi casi e le tante proteste riportate anche dal “Quotidiano”.

Si definisce perseguitata. E denuncia Equitalia ipotizzando persino il reato di stalking. La querelante è un avvocato noto in città. Si tratta di Concetta Nunnari, che si è rivolta alla questura «sperando che un pubblico ministero affronti una questione che non è solo un fatto personale». Nel calderone, il legale ci mette di tutto, definendosi vittima di una serie di reati ipotizzati, come l’associazione a delinquere e l’estorsione. Il motivo di questa guerra è stato spiegato ieri nel corso di una conferenza stampa alla presenza del commercialista Pasquale Raffa, «braccio destro» dell’avvocato in una vicenda che va avanti da anni e che pochi giorni fa si traduce nella decisione della società di riscossione dei tributi di vendere all’asta l’unica casa di proprietà della donna, un appartamento di trenta metri quadrati su Corso Mazzini. La prima udienza d’asta è fissata per il 13 luglio, baste d’asta 114 mila euro. Ma il legale non ci sta. E convoca i giornalisti in quanto, ad esempio, «l’atto è illegittimo perché fondato su crediti inesistenti o perché si riferisce a cartelle esattoriali annullate con sentenze passate in giudicato», cioè definitive, «o sospese con provvedimenti del giudice civile». Nunnari riceve i giornalisti nel suo studio. Classe e lusso non mancano. Dopotutto si tratta di una professionista affermata, con all’attivo anche «le tante battaglie vinte» proprio contro Equitalia e testimoniate dai faldoni in bella mostra nella stanza dove si tiene la conferenza stampa. 

Insomma, non si tratta dei pensionati sprovveduti o «della gente – osserva Raffa – che non può permettersi di rivolgersi a noi commercialisti e che tante volte paga per crediti prescritti». Né si tratta «di un disoccupato mio cliente che – ribatte Nunnari – alle prese con cartelle per 40 mila euro rischia di perdere la casa e che, visti anche i costi del contributo unificato per fare ricorso, spera nel gratuito patrocinio» sebbene «i tempi di risposta della commissione tributaria siano lunghi». L’avvocato dice di voler dedicare questa battaglia proprio «a coloro che non si chiamano Concetta Nunnari e che non possono chiamare i giornalisti». Da qui la denuncia anche se «dalla direzione regionale di Equitalia mi hanno telefonato per dire che risolveranno la questione». «La mia situazione – avverte il legale – deve essere un fatto pubblico e un monito per Equitalia». Non solo: l’iniziativa è l’occasione «per dire alle persone che non devono pensare al suicidio, che non si devono spaventare quando ricevono cartelle esattoriali che spesso non vanno pagate». Non solo. L’avvocato Nunnari sottolinea anche che «la gente deve sapere che per certe fasce di reddito esiste il gratuito patrocinio e paga lo Stato; i cittadini inoltre possono rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatori e c’è lo “Sportello Amico” di Equitalia del quale, scusatemi, non mi fido». Dunque una battaglia di «una tra le fortunate», ma anche un appello rivolto agli “ultimi” affinché non mollino. 

 

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