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PRESIDIO Cgil a Catanzaro nella giornata della protesta contro la riforma del lavoro portata avanti dal governo Monti. Un tema che in Calabria si incrocia anche con la vertenza sulla mobilità e la cassa integrazione in deroga, che nei giorni scorsi ha causato frizioni attorno al tavolo tecnico istituito presso l’assessorato al Lavoro della Regione.
Stamattina le bandiere del sindacato sono tornate in piazza e a Catanzaro si è concentrata la protesta regionale. Consistente la partecipazione al sit in davanti alla sede dell’assessorato: sono presenti circa 500 manifestanti, molti dei quali con una situazione lavorativa precaria. Una decina, secondo le forze dell’ordine, i pullman che hanno raggiunto la città da varie parti della regione.
Il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci ha dato la sua disponibilità a incontrare una delegazione della Cgil per discutere le richieste di attenzione da parte dei lavoratori. «Rivendichiamo – hanno sottolineato i sindacalisti – occupazione e politiche che rispondano alla vera emergenza della regione, che è il lavoro». La Cgil chiede «modifiche al disegno di legge sul lavoro, per quanto riguarda i capitoli mobilità e voucher in agricoltura, misure che da noi potrebbero determinare effetti drammatici».
Il segretario generale della Cgil della Calabria, Michele Gravano, sostiene che «entro la fine dell’anno saranno 30 mila i lavoratori in mobilità: in una situazione dai caratteri esplosivi servono risposte immediate».
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