2 minuti per la lettura
SCALEA – Il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato il ricorso della Sorical, la società che si occupa delle risorse idriche calabresi, contro il Comune di Scalea. La società chiedeva l’annullamento dell’ordinanza con la quale si ordina di assicurare la fornitura idrica al Comune di Scalea. A generare il caso, era stato il debito che l’amministrazione comunale avrebbe maturato al quarto trimestre 2011: si tratta di 7.662.092,30 euro oltre alle spese accessorie, legati alla fornitura dell’acqua potabile.
In virtù di questo credito, il 15 febbraio 2012, la Sorical diffidava il Comune di Scalea a corrispondere la seconda rata e avvisava l’Ente che a far data dal 16 febbraio 2012, dalle ore 15.00, si sarebbe dato corso alla riduzione della fornitura idrica. A fronte della citata comunicazione, il sindaco del Comune di Scalea, emetteva l’ordinanza con cui intimava la Sorical a desistere dalla minacciata interruzione della fornitura. Da qui il ricorso della società.
La decisione del Tribunale amministrativo regionale – spiega una nota del Comune – mette ordine in una questione che rischiava di creare disagi alla cittadinanza. Ed è in questo senso che il Tar ha motivato la propria sentenza. Il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, esprime soddisfazione e precisa: «Fermi restando i debiti verso la società, che sarà comunque necessario saldare, la decisione del Tar garantisce ai cittadini di Scalea e ai futuri ospiti l’erogazione di un servizio pubblico necessario. È necessario, però, riflettere con serenità ponendo nuovamente sul tavolo le regole. Va effettuata – ha aggiunto il sindaco Pasquale Basile – una verifica sulle modalità di pagamento del debito che per l’ente sono un vero cappio al collo che per l’effettivo ammontare della cifra. In ogni caso, così come sostiene anche il Tar nella sentenza ed il difensore del Comune, Giuseppe Sangiovanni, bisogna fare attenzione evitando che a pagare il prezzo più caro siano i cittadini costretti, in caso di decisioni estreme da parte della Sorical, a non poter utilizzare l’acqua, bene di primaria necessità. Con questa sentenza – conclude il primo cittadino – la Sorical, che gestisce l’acqua in tutta la regione a tariffe da molti sindaci ritenute illegittime, viene disarmata del suo potere di “assetare” gli utenti per costringere i comuni a pagare».
Da parte sua, la Sorical precisa che ciò che il Tar ha sentenziato è che, recita una nota, la società ha l’onere di informare con congruo anticipo il Comune moroso, specificando nella diffida medesima i dettagli delle avviande operazioni: «L’auspicio di questa Società – concludono da Sorical – è che i Comuni comprendano che in assenza del pagamento dei dovuti corrispettivi è impossibile garantire un regolare ed efficiente servizio idrico.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA