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CROTONE – Un presidente senza freni Raffaele Vrenna che dopo aver annunciato questa mattina l’ipotesi di svolgere le prime partite del Crotone in Serie A allo stadio Marulla di Cosenza (LEGGI I DETTAGLI DELLA NOTIZIA) dopo una riunione in prefettura a Catanzaro lancia una proposta shock: «L’esordio casalingo del Crotone calcio in Serie A potrebbe avvenire al San Paolo di Napoli» anche se poi il presidente ha aggiunto l’ipotesi di giocare la prima di campionato fuori casa e approfittare poi della pausa di campionato per guadagnare ulteriore tempo.
La proposta, non si sa quanto provocatoria o concreta, è stata lanciata da Vrenna al termine di una riunione in Prefettura per discutere del progetto di adeguamento dello stadio cittadino intitolato a Ezio Scida. A Vrenna, infatti, non bastano le rassicurazioni del Comune di Crotone, proprietario dell’impianto sportivo, che si dice certo di poter garantire uno stadio omologabile per la massima serie, secondo i criteri stabiliti dalla deroga concessa alle società che partecipano al loro primo anno di Serie A, entro i termini dell’inizio della stagione calcistica.
Vrenna ha precisato ancora una volta di volere «una tribuna decorosa al di là della capienza dello stadio. Dobbiamo poter garantire la migliore ospitalità alle squadre ed alle società che verranno a giocare qui. I lavori del Comune, quindi, dovrebbero concentrarsi innanzi tutto sulla tribuna coperta; noi siamo disposti ad effettuare i lavori negli spogliatoi e in curva».
Il problema, però, è che il progetto redatto dal Comune e relativo all’ampliamento della tribuna è stato bocciato dalla Soprintendenza ai beni archeologici, che non ha dato il proprio nulla osta agli scavi necessari per rialzare gli spalti; l’Ezio Scida, infatti, sorge su un antico quartiere della Kroton magnogreca. E così l’ufficio tecnico comunale dovrà rielaborare il progetto escludendo il ricorso ad operazioni di scavo. Da qui la preoccupazione di Raffaele Vrenna che ha lanciato l’ipotesi shock che porterebbe l’esordio teoricamente casalingo dei calabresi nella massima serie del calcio italiano lontano dalla Calabria: «Chiederemo al Comune di Napoli la possibilità di giocare al San Paolo, che è lo stadio più vicino già omologato per la Serie A».
Per sapere, però, quale sarà il futuro dell’esordio del Crotone Calcio si dovrà attendere il 6 giugno quando è stata aggiornata, per approfondimenti tecnici sui progetti, la riunione che si è svolta stamani in Prefettura a Crotone tra i rappresentanti della Soprintendenza archeologica della Calabria, i tecnici del Comune e i rappresentanti della società Fc Crotone.
La riunione in prefettura
Presenti alla riunione, coordinata dal prefetto Vincenzo De Vivo, il sindaco Peppino Vallone, gli assessori allo sport e lavori pubblici Claudio Molé e Giancarlo Devona, il presidente del Crotone Raffaele Vrenna. È stata una riunione durata quasi tre ore, al termine della quale, però, si è deciso di rinviare tutto a lunedì in quanto la Soprintendenza ha espressamente chiesto di evitare di effettuare scavi nella zona che è considerata di interesse archeologico. Sotto la curva nord dello stadio, nel 1999 quando il Crotone fu promosso in Serie B, venne trovata una villa magno greca. Per questo è stato chiesto di rivedere i progetti in base ai vincoli archeologici dell’area. «Noi – ha detto Vrenna alla fine della riunione – vogliamo giocare a Crotone ma l’interesse della società è fare l’ampliamento immediato della Tribuna coperta per dare una ospitalità come si deve dare a chi viene da fuori. Quindi chiediamo al Comune di interessarsi subito alla Tribuna e concentrarsi su di essa. La società può dare una mano, anche economicamente, sul resto. Chiederemo di giocare la prima gara di campionato del 21 agosto in trasferta in modo da approfittare poi della pausa per la Nazionale ed avere altri quindici giorni di tempo per lo stadio».
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