Una barca a vela
2 minuti per la letturaCROTONE – Ci sarà una ragione se in pochi anni dalla sua “scoperta” lo stadio della vela di Crotone è diventato celebre tra i velisti, campo di regata e di allenamento per giovanissimi, atleti olimpici e presto anche per yacht d’altura? L’onda più famosa d’Italia ha origini lontane, spiegazioni geografiche, termiche, orografiche, come spiega il professor Alberto Vega, che insegna Navigazione e Meteorologia all’Istituto Nautico di Crotone, e il fenomeno lo ha studiato a fondo.
«Dipende tutto dai venti dominanti di quest’area: Crotone è battuta tutto l’anno da venti dai quadranti settentrionali, la Tramontana da Nord e il Grecale da Nord Est, prevalentemente sostenuti, che per questo hanno favorito lo sviluppo dell’attività velica. E’ una peculiarità, una vera unicità di questo tratto di costa. I giorni di bonaccia, senza vento, sono pochissimi, una rarità. D’estate si aggiunge il fenomeno della brezza termica, che si somma ai venti dominanti».
L’onda è una diretta conseguenza della forza di questi venti, ma ha un’altra ragione, una specie di segreto, nascosto sott’acqua: «A creare quell’onda speciale è la morfologia dei fondali – conferma il professor Vega -. Le carte nautiche indicano chiaramente, a circa 300 metri da costa, la presenza di una scogliera naturale sommersa, a una profondità tra 10 e 20 metri, che si estende dalla spiaggia cittadina fino ai piedi dell’Irto, dove comincia il promontorio del famoso Capo Colonna. Il rialzamento brusco del fondale origina la forma dell’onda, ricercata specialmente dagli appassionati del Kite Surf, e che rende tecnico il campo delle regate veliche. Il fenomeno vale sia con vento da Nord che da Scirocco e da Levante, i venti che si susseguono con il passaggio delle depressioni atmosferiche».
Perché i venti sono solitamente così forti? «Dipende dalla conformazione del territorio. Davanti a Crotone non c’è nulla, mentre alle sue spalle ci sono la dorsale della Sila e più a sud quella dell’Aspromonte. Il vento del Nord arriva diretto dai Balcani senza ostacoli e per questo aumenta di intensità. Poi i fondali pensano a formare l’onda. E’ la natura che ha voluto che Crotone fosse la città della vela!».
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