Il Lago Ampollino
3 minuti per la letturaCOTRONEI (CROTONE) – Un abbassamento significativo del livello del Lago Ampollino, nella Sila crotonese, ha portato a lanciare l’allarme per una nuove possibile emergenza idrica. Un’emergenza causata dalla riduzione dei minimi vitali dei vari torrenti ma anche fiumiciattoli e rivoli silani. Ed a farne le spese anche i mezzi antincendio, che proprio in estate hanno difficoltà oggettive di prelevare la risorsa idrica. Le cause sono anche le scarse piogge estive, anche se negli ultimi giorni, qualche precipitazione c’è stata.
Sulla mancanza dell’acqua sono tutti d’accordo, ma a differire sono le responsabilità. Gli enti e Legambiente ( se ne parla nel dettaglio nel pezzo a latondr) chiedono a A2A, la società che gestisce gli invasi silani, sostiene che non può concedere ciò che già oggi. Ultimamente, la società è stata chiamata in causa dal sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro (che è anche presidente della Comunità del Parco della Sila) e la A2A precisa e rimanda al mittente le critiche. Innanzitutto fa presente che «non è mai pervenuta ad A2A alcuna segnalazione in merito da parte dell’amministrazione, ma di averne appreso dai giornali». Ed ancora elenca anche gli «elementi che influenzano l’attuale livello di invaso del lago Ampollino».
Rammenta, la stessa società come «gli impianti idroelettrici gestiti da A2A sul territorio calabrese, ed in particolare il sistema di serbatoi Arvo-Ampollino, devono soddisfare molteplici importanti esigenze, a volte contrastanti tra loro, non solo connesse con il puro utilizzo della risorsa idrica a fini della produzione elettrica». Si tratta di fabbisogni «irrigui e potabili dei Consorzi per le necessità dei coltivatori e dei cittadini».
Da gestire, poi, anche le «piene a seguito di forti eventi temporaleschi per eliminare o limitare i rischi per il territorio e la popolazione, alla garanzia della sicurezza di tutte le opere idro-civili anche nel caso di eventi sismici purtroppo frequenti nella Regione, ecc». E naturalmente, l’acqua serve anche alla «produzione elettrica da fonte rinnovabile» che deve soddisfare il «rispetto dell’ambiente» e la «domanda di energia elettrica delle utenze connesse alla rete, di grande supporto alle necessità irrigue e potabili delle aree servite». In tutto questo, A2A dice di puntare alla sicurezza con «una corretta e costante ispezione e manutenzione delle dighe e delle opere idroelettriche correlate».
Per A2A gli attuali livelli del lago Ampollino «sono determinati, oltre che dalle già dette esigenze di soddisfacimento dei consumi elettrici (come noto, elevati nella stagione estiva), anche dall’impegno di dover rispondere con continuità e con apporti sempre maggiori alle richieste di rilasci integrativi a scopi irrigui e potabili avanzate dai Consorzi e dalla necessità di dover provvedere, ad importanti e imprescindibili controlli e ispezioni presso lo sbarramento e le opere idrauliche». In merito poi «ai presunti scarsi rilasci effettuati da A2A» ricordare che «esercisce i propri impianti non solo nel rigoroso rispetto di tutti gli obblighi sanciti dagli atti concessori e convenzionali vigenti, ma altresì ispirandosi a criteri di doverosa prudenza nella programmazione di tale esercizio, nonché di ragionevole flessibilità».
Infine, ribadisce che «degli ingenti volumi d’acqua rilasciati da A2A e sottratti alla produzione di energia rinnovabile, ne arriva a destinazione, al netto delle dispersioni della rete di distribuzione solo circa la metà, costringendo, tra l’altro, molti coltivatori ad approvvigionarsi di acqua in altro modo per poter soddisfare le proprie esigenze irrigue e sottraendo così altra risorsa alla produzione rinnovabile».
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