Gino Strada a Crotone
2 minuti per la letturaROMA – «Abbiamo ancora bisogno di medici perché, lavorando in zona Covid, tra l’altro, non si possono fare turni di otto o dieci ore, quindi serve più personale. Quello che mi ha colpito, stando giù a Crotone in questi giorni, è stata la grande disponibilità, la collaborazione e la grande solidarietà della popolazione che ci ha accolto in modo molto bello».
Gino Strada, parlando ai microfoni di Sky Tg24, ha commentato così i primi giorni di attività in Calabria e in particolare a Crotone, allargando poi il discorso a tutto il territorio nazionale evidenziando che «c’è una richiesta che sta crescendo in tutta Italia, e non solo in Calabria, di una sanità pubblica davvero, non pubblica camuffata che in realtà favorisce il privato. Una riflessione sulla sanità credo che vada fatta a livello politico. Questa pandemia ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema sanitario come funziona oggi».
Rispetto al futuro della sanità in Calabria e in generale in Italia, il fondatore di Emergency evidenzia: «Ripartirei da una domanda: ci sembra giusto che sulle necessità di salute delle persone ci sia il profitto? Non dovrebbe esserci solidarietà tra tutti i cittadini di un Paese per aiutarci a vicenda nel momento del bisogno? Prima o poi tutti avremo bisogno della sanità. Ha senso che ci sia il profitto lì dentro? Penso di no».
Rispetto all’azione de privato, poi, Strada aggiunge: «Se vuole investire nella sanità e offrire cure private rispetti le leggi e lo faccia coi propri soldi non utilizzando i soldi pubblici che sono, per l’appunto di tutti. Depauperare la sanità pubblica come è stato fatto negli ultimi anni e in vari modi con tagli alla sanità, blocco delle assunzioni di personale, chiusura di ospedali, in Calabria ne sono stati chiusi 18, spesso in posti dove magari i direttori degli ospedali erano contemporaneamente proprietari della casa di cura dietro l’angolo, è brutto. Ci si deve occupare della sanità pubblica, non della sanità. Una volta c’era il Ministro della Sanità Pubblica, oggi della Salute che non si capisce cosa voglia dire».
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