Il momento del conferimento dell'onorificenza a Mustafa El Aoudi da parte di Mattarella
2 minuti per la letturaMustafa El Aoudi è cittadino italiano, l’uomo, extracomunitario, aveva salvato una dottoressa da una grave aggressione avvenuta a Crotone
CROTONE – Il 4 dicembre 2018 Mustafa El Aoudi salvò da morte sicura una dottoressa scagliandosi contro l’aggressore che la stava per accoltellare. A distanza di quattro anni dal suo nobile gesto, il commerciante ambulante marocchino Mustafa El Aoudi è divenuto cittadino italiano per meriti speciali.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, ha finalmente deliberato il conferimento «in considerazione dell’atto eroico di cui si è reso protagonista», è detto in un comunicato del Governo. Nei mesi scorsi, assistito dall’avvocato Luigi Colacino, El Aoudi aveva scritto al Presidente Mattarella nella speranza che si sbloccasse l’iter.
Del resto, proprio dalle mani del Capo dello Stato aveva ricevuto la massima onorificenza, quella di Cavaliere al Merito della Repubblica. Restava, infatti, un paradosso: quello di un Cavaliere con permesso di soggiorno. L’istanza avanzata dall’ex sindaco di Crotone Ugo Pugliese per il riconoscimento della cittadinanza per meriti speciali all’ambulante marocchino era stata trasmessa oltre un anno fa dalla Prefettura di Crotone, dopo un’istruttoria favorevole, al ministero degli Interni.
“Mustafa”, come lo chiamano tutti da queste parti, da 30 anni vive a Isola Capo Rizzuto e ha un permesso illimitato di soggiorno, ma punta a dare un futuro alla sua famiglia. Nell’aprile 2021, con la pronuncia della Corte di Cassazione, è divenuta definitiva la condanna di Luigi Amoruso, l’uomo accusato del tentato femminicidio della dottoressa Nuccia Calindro, avvenuto all’esterno dell’ospedale San Giovanni di Dio. In primo grado il gup di Crotone lo aveva condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione.
Ma la Corte d’Appello di Catanzaro aveva ridotto a 7 anni la pena escludendo l’aggravante della crudeltà, e ciò nonostante la donna fosse stata colpita ben 16 volte con un cacciavite e la “provvidenzialità” (citiamo la sentenza del gup Michele Ciociola) dell’intervento dell’ambulante marocchino che per il suo eroico gesto fu appunto nominato Cavaliere della Repubblica.
La dottoressa deve la vita a El Aoudi perché Amoruso l’aveva già colpita in parti vitali, al collo, al torace e al capo, e stava per sferrare un altro fendente, dopo averla immobilizzata, quando su di lui piombò il marocchino, che fermò la violenza e bloccò l’aggressore impedendogli la fuga. Arresto del privato, si chiama nel gergo giudiziario. Ma è umanità.
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