La messa in acqua di don Mattia Bernasconi
2 minuti per la letturaCROTONE – Hanno fatto discutere non poco le immagini di don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, ha celebrato messa in mare in località Alfieri, una delle spiagge più belle del crotonese.
L’occasione è stata l’ultimo giorno in Calabria dopo una settimana che i ragazzi avevano trascorso in un campo della legalità di Libera, che il gruppo ha deciso di passare in spiaggia. Essendo domenica si doveva anche celebrare messa ed il sacerdote ha così spiegato la particolare location: «Avevamo scelto la pineta di un campeggio ma era occupata.
Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito parlare ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo anche se ci siamo scottati». Durante la celebrazione, don Mattia aveva detto: «L’acqua del mare che prima era agitata ed ora è così limpida è come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con Libera e l’incontro con le persone ci ha permesso di vedere le cose più chiare. La riflessione è su quello che vogliamo fare ora che torniamo a casa: impegnarci di più per legalità e rispetto o lasciare le cose come sono?». Il gruppo milanese nel corso della settimana ha svolto un campo alla cooperativa Terre Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati agli Arena a Isola Capo Rizzuto con escursioni e incontri con chi combatte in prima linea la ‘ndrangheta. Hanno incontrato, ad esempio Giovanni e Francesca Gabriele, i genitori di Dodò, il bambino ucciso su un campo di calcetto.
Sulle polemiche social seguite alla messa celebrata in acqua, è intervenuta l’arcidiocesi di Crotone con una nota. Sottolinea, innanzitutto «la bellezza e la serietà dell’esperienza vissuta da questi giovani, che hanno scelto il nostro territorio per impegnarsi in un campo di volontariato e interrogarsi sul tema della legalità. Una scelta da apprezzare e per cui essere grati». Nel contempo «prendendo spunto da questo episodio, però, è necessario ricordare che la celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli che, da parte dei cristiani e particolarmente dei ministri ordinati, è giusto rispettare e valorizzare, senza rinunciarvi con troppa superficialità».
Precisa, la curia crotonese che «in alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova, per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere. Soprattutto è necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche».
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