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A Crotone, gli studenti del “Pitagora” saranno coinvolti in un seminario dal tema “Educazione sociale e giustizia riparativa”. L’obiettivo è formare studenti consapevoli, capaci di rivendicare diritti.


CROTONE- Si è giunti alla terza tappa del percorso di studio “La scuola della Costituzione. Per un nuovo umanesimo dei diritti” promosso, nell’ambito del progetto nazionale Barbiana 2040 – rete giuridica di scuole, dal corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia, attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, e dal Liceo classico “Pitagora” di Crotone.

GIUSTIZIA RIPARATIVA: UN DIALOGO TRA ISTITUZIONI, ESPERTI E STUDENTI DI CROTONE

L’iniziativa, si svolgerà sabato 22 marzo, alle ore 11.00, nell’aula magna della scuola crotonese. L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali di Natascia Senatore, dirigente scolastico del Liceo classico “Pitagora” di Crotone, e dalle introduzioni di Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia all’UniCal e Rossella Frandina, docente del Liceo classico “Pitagora”. Il programma prevede il dialogo tra il giornalista del Quotidiano del Sud, Antonio Anastasi, di Laura Antonini, Presidente del tribunale di sorveglianza di Catanzaro e Rossella Loprete, assistente sociale. Seguiranno gli interventi degli studenti e delle studentesse del Liceo Pitagora.

UNA PEDAGOGIA TRASFORMATIVA ISPIRATA A BARBIANA E FREIRE

L’iniziativa seminariale si propone di coniugare pratiche di cittadinanza attiva con la costruzione di una pedagogia trasformativa, sul modello della Scuola di Barbiana e della prassi coscientizzatrice di Paulo Freire, in grado di porsi quale strumento di riterritorializzazione pedagogica nella direzione di una piena emancipazione civile, per andare oltre una concezione di democrazia procedurale ancorandola a una visione valoriale.

Valori che vanno cercati in quella Costituzione la cui pratica, a scuola, diventa un tentativo di costruire resistenza per rendere prassica l’educazione a quella consapevolezza sociale grazie alla quale i cittadini diventano capaci di rivendicare diritti. L’impegno culturale che scuola e università portano avanti s’inserisce così nel tentativo di promuovere nuovi alfabeti educativi capaci di costruire un futuro inteso come tempo della trasformazione e del cambiamento orientato da valori che guardino alla rivendicazione dei diritti di prossimità.

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