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L'incontro nella sala Falcone e Borsellino di Cutro

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La riflessione degli studenti dell’Ite di Cutro nell’ambito del ciclo su cittadinanza a Costituzione avviato con l’UniCal


L’articolo 3 della Costituzione italiana, al secondo comma, stabilisce che: “È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Questo comma rappresenta uno dei principi fondamentali su cui si fonda la repubblica italiana, in particolare l’obbligo di garantire e promuovere l’eguaglianza sostanziale, non solo formale, tra i cittadini. Questa disposizione implica che lo Stato non si limiti soltanto a riconoscere i diritti, ma soprattutto agisca per rimuovere concretamente le disuguaglianze che ostacolano la libertà e la partecipazione di tutti. Questa norma quindi  diventa un importante riferimento giuridico e morale per contrastare la criminalità organizzata (mafia, ndrangheta, camorra…). Infatti, la criminalità organizzata rappresenta uno dei maggiori ostacoli sociali ed economici che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, creando emarginazione, sfruttamento, inquinamento delle istituzioni che riducono la partecipazione democratica e ostacolano lo sviluppo sociale ed economico delle aree in cui si radica.

COSTITUZIONE E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, LA RIFLESSIONE DEGLI STUDENTI DELL’ITE DI CUTRO

Le organizzazioni criminali tendono a controllare totalmente il territorio attraverso pratiche di intimidazione, corruzione e sfruttamento, ostacolando la crescita e la giustizia sociale. Cosa deve fare lo Stato? Lo Stato può e deve agire in molti modi, noi ne individuiamo alcuni cruciali, di seguito;

  1. Misure economiche: Sostegno allo sviluppo economico dei luoghi svantaggiati come il mezzogiorno, investimenti pubblici per creare lavoro e ridurre la dipendenza economica dalla criminalità;
  2. Misure sociali: interventi educativi e culturali per prevenire l’influenza della criminalità organizzata e promuovere la cultura della legalità;
  3. Interventi legislativi: leggi e procedure che rendano più efficaci le indagini e le operazioni di repressione delle organizzazioni criminali;
  4. Sostegno alle vittime: Protezione delle vittime, protezione delle imprese che si oppongono alle estorsioni e al pizzo, programmi di assistenza per chi decide di lasciare le organizzazioni criminali.

LEGGI ANCHE: Cutro, nasce il progetto “Cittadinanza e Costituzione” – Il Quotidiano del Sud

Queste sono solo alcune ipotesi di azione dello Stato per rimuovere l’ostacolo rappresentato dalla criminalità organizzata.

Alessia Bevilacqua
Lorena Crivaro
Ilenia Anna Oliverio
Salvatore Pio Caccia
Samuele Martino

IV “A” – Ite Polo di Cutro

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