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Crotone ci mette la faccia per dire no ai tumori, ed è il volto più bello di questa città. E’ nata qualche giorno fa ma conta già moltissimi like l’iniziativa “Crotone ci mette la faccia”, una campagna di sensibilizzazione nata su Facebook contro l’altissima percentuale di tumori che affliggono la cittadina calabrese, martoriata dalle tragiche vicende della Pertusola e dei rifiuti interrati dalle aziende che hanno prima costruito i profitti sul territorio calabrese e poi sono scappate via, lasciando morte e malattie a ricordo di un’industrializzazione criminale e senza ritorno, se non negativo, per il territorio.
L’appello, lanciato su Facebook dal gruppo “Crotone ci mette la faccia” (raggiungibile al link https://www.facebook.com/pages/Crotone-ci-mette-la-faccia) ha raggiunto in poche ore numeri da capogiro, e le foto sulla pagina sono in costante crescita. Studenti, lavoratori, insegnanti e tanti altri dicono tutti insieme no ai tumori, no alle malattie scrivendo il loro nome e l’età su un foglio di carta, insieme al loro pensiero. C’è Luisa, che ci mette la faccia perché il padre è morto di tumore quando aveva 5 anni, Ilaria che racconta della mamma che combatte contro la leucemia e Chiara che racconta della madre che ha sconfitto un brutto male dopo 12 cicli di chemioterapia: a far partire questa stupenda iniziativa, però, è proprio chi contro questo male combatte ogni giorno.
Si chiama Tina, è  di Crotone e racconta la sua storia: “Per me non è stato facile tutto questo. Qualche sere fa ho visto quanto stava succedendo in Campania, e ho capito che non potevamo stare fermi, dovevamo fare qualcosa, così ho detto a mio figlio Davide che avrei voluto anch’io fare una cosa del genere e mi sono decisa. Non mi aspettavo un riscontro così e ne sono felice, felice di essermi messa in gioco, felice di non sentirmi più sola, felice di vedere questi giovani ragazzi cominciare a credere in qualcosa”.
La pagina continua a crescere a ritmi vertiginosi, le foto sono tantissime e sono il volto migliore di quella Calabria che vuole credere che un altro mondo è possibile, che ci si possa rialzare mettendosi in gioco. Anzi, come dice Tina, mettendoci la faccia.

Crotone ci mette la faccia per dire no ai tumori, ed è il volto più bello di questa città. E’ nata qualche giorno fa ma conta già moltissimi like l’iniziativa “Crotone ci mette la faccia”, una campagna di sensibilizzazione nata su Facebook contro l’altissima percentuale di tumori che affliggono la città calabrese, martoriata dalle tragiche vicende della Pertusola e dei rifiuti interrati dalle aziende che hanno prima costruito i profitti sul territorio calabrese e poi sono scappate via, lasciando morte e malattie a ricordo di un’industrializzazione criminale e senza ritorno, se non negativo, per il territorio.

 

L’appello, lanciato su Facebook dal gruppo “Crotone ci mette la faccia” (CLICCA PER APRIRE LA PAGINA) ha raggiunto in poche ore numeri da capogiro, e le foto sulla pagina sono in costante crescita. Studenti, lavoratori, insegnanti e tanti altri dicono tutti insieme no ai tumori, no alle malattie scrivendo il loro nome e l’età su un foglio di carta, insieme al loro pensiero. 

GUARDA LA GALLERY: LE FACCE E I MESSAGGI PER DIRE NO

C’è Luisa, che ci mette la faccia perché il padre è morto di tumore quando aveva 5 anni, Ilaria che racconta della mamma che combatte contro la leucemia e Chiara che racconta della madre che ha sconfitto un brutto male dopo 12 cicli di chemioterapia: a far partire questa stupenda iniziativa, però, è proprio chi contro questo male combatte ogni giorno. Si chiama Tina, è  di Crotone e racconta la sua storia: “Per me non è stato facile tutto questo. Qualche sere fa ho visto quanto stava succedendo in Campania, e ho capito che non potevamo stare fermi, dovevamo fare qualcosa, così ho detto a mio figlio Davide che avrei voluto anch’io fare una cosa del genere e mi sono decisa. Non mi aspettavo un riscontro così e ne sono felice, felice di essermi messa in gioco, felice di non sentirmi più sola, felice di vedere questi giovani ragazzi cominciare a credere in qualcosa”.

La pagina continua a crescere a ritmi vertiginosi, le foto sono tantissime e sono il volto migliore di quella Calabria che vuole credere che un altro mondo è possibile, che ci si possa rialzare mettendosi in gioco. Anzi, come dice Tina, mettendoci la faccia.

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