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CROTONE – Trenta scatti per non perdere la “Calabritudine”. I gesti, le azioni, i dettagli e le sfumature di una Calabria che ormai sembra relegata alle piccole realtà dell’entroterra, con le loro tradizioni secolari. Giuseppe Torcasio le ha documentate in un reportage fotografico che, da sabato prossimo, 29 settembre al 10 ottobre, sarà in mostra al Mac di Crotone. 

Il Museo di arte contemporanea ospiterà l’artista lametino nell’ambito della rassegna fotografica Obiettivo Sud, promossa dal Gruppo Fotoamatori Crotone. Le immagini sono in bianco e nero. Si tratta di un reportage di street photography, un genere che rappresenta una sorta di istantanea della vita,, documentata rubando attimi che racchiudono l’eternità, la storia. 

Che testimoniano usanze e consuetudini, individuando tratti dell’identità di persone e luoghi. Così ci ritroviamo, improvvisamente, nella piazzetta di un paese, dove un uomo anziano sembra sonnecchiare, seduto su una panchina, col capo chino sotto il berretto. Incontriamo il volto di due vecchiette, rigato dal sole e dalla vita. Una faccia familiare, che fa venire in mente quella di una nonna, una vicina col fazzoletto in testa, affacciata all’ingresso di un basso. 

Un volto che fa parte dell’immagine di una terra che non può cambiare i connotati, perdendo la sua identità. O ancora le massaie che si occupano del bucato, nelle fontane di piazza o gli uomini che caricano una vecchia 500 con bidoni pieni di acqua fresca, facendo scorta per la famiglia e i vicini. 

Dietro la valenza estetica del reportage di Torcasio, infatti, c’è il messaggio di “non far scomparire quel mondo di piccoli gesti – dice l’autore stesso –  abitudini, vita semplice e genuina che in Calabria esiste ancora e che dovremmo preservare”. 

Il concetto è vivere il progresso salvaguardando le origini, come fa Torcasio che ultimamente, racconta, fa foto solo con l’i-phone”. 

Quale mezzo migliore si implementa al genere della street photography per uno che confessa “fotografo sempre di nascosto”. 

Un’astuzia, questa, per far sì che il bimbo intento a fingersi portiere  sotto un cartellone pubblicitario non si inibisca, e la “lavandara” che strofina i panni sulla pietra continui indisturbata nella sua attività. 

Perchè ci sono anche le mani operose delle donne nella “Calabritudine” di Torcasio. E molto altro, che non va anticipato solo per non togliere il gusto della sopresa ai visitatori della mostra. 

Giuseppe Torcasio è originario di Lametia Terme. La sua passione per la fotografia ha già raccolto frutti e riconoscimenti, come il titolo di fotografo dell’anno Fiaf Calabria 2011, conferitogli al Festival di Corigliano Calabro. Un evento di rilievo, la kermesse citata, cui partecipano fotografi di fama internazionale. 

Quest’anno in mostra c’erano Ferdinando Scianna, Cuchi White, e tra questi Torcasio che, proprio per aver vinto il concorso aperto agli amatori l’anno precedente, ha potuto sfilare nel parterre di grandi nomi. Un privilegio che l’anno prossimo toccherà al crotonese Gregorio Patanè, fotografo dell’anno Fiaf Calabria 2012. 

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