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LAMEZIA TERME (CZ) – «Mi manca il tuo laboratorio e di quando mi parlavi di qualche meccanismo da creare: Icaro, Leonardo o Pinocchio. Sei sempre stato una figura eterea e un po’ fantastica, porterò per sempre il tuo spirito con me». Così, tra le lacrime, nella chiesa del Rosario di Lamezia, Alessandra, una delle nipoti di Carlo Rambaldi ha ricordato il nonno leggendo una lettera al termine delle esequie del creatore di Et, Alien e King Kongmorto ieri a 86 anni nella città calabrese in cui risiedeva da anni.
«Hai indagato tutto ciò che fosse e portasse vita – ha detto ancora la ragazza – sei stato un Peter Pan. Guardavi alla morte come alla più fantastica delle avventure. Spero che quello che hai trovato sia stato all’altezza delle tue aspettative. Sei sempre stato per me un enigma dagli occhi profondissimi. Anche in questo caso sono sicura che avrai trovato la tua strada e se non l’hai trovata l’avrai inventata». La lettura della missiva si è conclusa con un lungo applauso da parte dei presenti. In lacrime le altre due nipoti di Rambaldi presenti alla cerimonia: Erika, che per tutta la durata della funzione, ha stretto al petto un peluche di E.T. e Alessandra.
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Per il ultimo viaggio Rambaldi ha indossato lo smoking dei trionfi agli oscar. Le esequie del tre volte vincitore del premio Oscar, sono state officiate dal parroco don Natale Colafati. Accanto alla bara, con gli occhi pieni di lacrime, la moglie Bruna Basso, originaria del Crotonese, e i figli Victor, sceneggiatore e autore di libri per ragazzi, e Daniela residente anche lei a Lamezia.
Presenti anche i vicini di casa e gli amici e, tra le autorità, i sindaci con la fascia tricolore e i gonfaloni di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e di Altomonte, Gianpietro Coppola. Rambaldi infatti era cittadino onorario del Comune del cosentino.
Don Natale, nell’omelia, incentrata sul Libro dei Re, ha raccontato di un incontro con Rambaldi e delle sue confidenze di quando ragazzo, nel ferrarese, faceva il chierichetto e serviva la messa. «E’ stato un creatore di bellezza – ha detto il sacerdote – e la bellezza e la verità si donano solo ai cercatori sinceri. Gli uomini grandi, e lui lo era, ci fanno innalzare lo sguardo verso Dio». «Carlo Rambaldi – ha aggiunto ancora don Natale – è stato un uomo che ha vissuto sempre nella riservatezza, senza alcuno sfoggio lasciandoci, in eredità, anche in questo caso una lezione di vita». Don Natale ha parlato ancora della sua visita a casa di Rambaldi, situata a pochi metri dalla Chiesa, e di quando la moglie Bruna gli mostrò le statuette dell’Oscar e il prototipo di ET. «Non seppi trattenere in quella circostanza – ha detto ancora il sacerdote – tutto il mio stupore per il suo genio. Mi aveva promesso di lavorare alla realizzazione di alcune statue per il presepe della parrocchia, una promessa che, purtroppo, non potrà mantenere».
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