Fabrizio Chiodo, 36 anni, docente di chimica all’Avana
2 minuti per la letturaUNO dei nodi cruciali per la sconfitta del Covid è il vaccino gratuito per tutti. Un principio che a Cuba, isola rivoluzionaria, è ben praticato e che ha dimostrato di essere un valido rimedio in una nazione che ha un’ottima sanità pubblica e un numero di medici pubblici molto alto rispetto alla popolazione residente che riesce a curare nonostante l’embargo americano.
Cuba fin dal sorgere dalla pandemia ha puntato sulla sperimentazione del vaccino Soberana, come ha certificato il sito Nature (LEGGI), e che la nazione di Fidel Castro fornisce a Venezuela, Vietnam, Nicaragua e Iran. In quest’ultimo paese è stato anche organizzato un efficiente monitoraggio sui risultati.
Al risultato cubano ha contribuito un ricercatore di origini calabresi, Fabrizio Chiodo, 36 anni, docente di chimica all’Avana che il nostro sito aveva intervistato nel dicembre del 2020 (LEGGI).
Grata per il lavoro del ricercatore calabrese, Cuba, ieri, in una manifestazione a L’Avana, alla presenza della massime autorità dell’isola caraibica, ha insignito Fabrizio Chiodo dell’onorificenza dell’Ordine Carlos Finley insieme a 50 cubani e altri due stranieri “per il contributo dato a favore dell’umanità”. Si tratta del più elevato riconoscimento pubblico scientifico cubano. E’ infatti dal 21 gennaio 1928 che Cuba ha istituito l’Ordine Carlos J. Finley per premiare scienziati, fisici e funzionari nazionali e stranieri con meriti eccezionali nel settore della salute pubblica e del benessere sociale.
Durante la manifestazione, il vice primo ministro Ines Maria Chapman, ha evidenziato i risultati della comunità scientifica cubana che ha raggiunto nella produzione di vaccini, prodotti biofarmaceutici, e attrezzature per far fronte alla pandemia. In questo ambito è stato assegnato il premio Finley a Chiodo, che ha lavorato per diversi anni con il gruppo di biologi che a Cuba ha disegnato questi vaccini a chilometro zero.
A margine della bella notizia, non possiamo mancare di evidenziare, come spesso capita per i nostri talenti, che Fabrizio Chiodo con la Calabria ha soltanto un rapporto sentimentale e di radici con Caccuri. I suoi genitori emigrarono in Belgio lasciando il paese. Borgo molto amato dal ricercatore geniale che almeno una volta l’anno torna a Caccuri per stare con amici e parenti.
Chiodo si è laureato a Palermo, ha fatto il dottorato di ricerca in Spagna, ha lavorato in due ospedali in Olanda, dal 2013 collabora con Cuba di cui condivide lo spirito comunitario e solidale come ha testimoniato in diverse interviste a molti media. Ora lavora con il Cnr di Pozzuoli.
Nessuna tappa della sua formazione è stata in Calabria. Sarà sempre troppo tardi quando ci decideremo a richiamare tra il Pollino e lo Stretto i nostri talenti in fuga in modo da formare una task force del sapere e del merito che sappia valorizzare giovani e nuovi cervelli calabresi che non abbiano più bisogno di andare altrove.
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