X
<
>

La stretta di mano dopo la proclamazione tra la sindaca Vittimberga e Mario Esposito

Share
3 minuti per la lettura

Isola Capo Rizzuto, il padre della consigliera Esposito in arresto per omicidio, ma il sindaco Maria Grazia Vittimberga non chiede le dimissioni

ISOLA CAPO RIZZUTO – Stavolta la battagliera opposizione non chiederà un consiglio comunale per discutere del caso Esposito. Ma l’imbarazzo è grande per la sindaca Maria Grazia Vittimberga. In seguito all’arresto, nel gennaio scorso, in un’inchiesta della Dda di Catanzaro, di Mario Esposito (che intanto è stato già rinviato a giudizio), padre della consigliera Carmen Esposito, la minoranza composta dai consiglieri di FI e Siamo Futuro aveva chiesto una seduta ad hoc. Tanto più che il Quotidiano aveva pubblicato, in perfetta solitudine, elementi di quella indagine che documentavano anche la stretta di mano tra l’”imprenditore” ritenuto vicino alla cosca Arena e la sindaca (non indagata).

Gli investigatori delle Fiamme gialle monitoravano tutto all’interno del Palazzo di giustizia di Crotone. Qui avvenne la proclamazione, il 9 novembre 2019. Il giorno successivo a quello in cui si tennero le elezioni in cui era candidata anche la figlia dell’uomo finito in carcere nel blitz antimafia. Carmen Esposito, che conseguì 221 preferenze, non fu eletta, ma subentrò successivamente in Consiglio.

Era candidata in una delle due liste a sostegno della sindaca, “Liberi di ricominciare”. Ma a condurre personalmente la campagna elettorale sarebbe stato il padre, secondo la ricostruzione della Guardia di finanza di Crotone e della Dda di Catanzaro. Le intercettazioni già pubblicate dal Quotidiano delineano un impegno in prima persona di Mario Esposito per far eleggere la figlia.

ISOLA CAPO RIZZUTO, LA CAMPAGNA GESTITA DAL PADRE OGGI IN ARRESTO DELLA CONSIGLIERA ESPOSITO

«Tutti i rapporti, le decisioni, gli accordi, li ha presi il padre Mario Esposito – osservano gli inquirenti -. È chiaro che la candidatura è stata proposta non per la personalità in sé del candidato, per le sue convinzioni politiche, per il senso civico o per il senso di appartenenza ad un contesto locale specifico. La candidatura è stata offerta per quello che è il padre, e per quello che lui rappresenta in quel territorio».

La seduta consiliare venne convocata. Fu l’unica che non venne trasmessa in diretta streaming (ufficialmente per problemi tecnici) e di cui l’attivissimo ufficio stampa del Comune di Isola non diede comunicazione alla stampa che così seppe tutto a scoppio ritardato. La registrazione integrale fu trasmessa comunque successivamente proprio perché si erano sollevate polemiche per la mancata trasparenza. C’è da dire che Carmen Esposito si candidò, ma non venne eletta, in una precedente consiliatura, in una delle liste a sostegno dell’ex sindaco Gianluca Bruno, la cui esperienza amministrativa terminò con lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

LA NUOVA ORDINANZA DI CUSTODA CAUTELARE

Ma ora c’è dell’altro. Una nuova ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere a Mario Esposito, stavolta con l’accusa di aver compiuto un omicidio di mafia a Crotone, nel ’91, vittima Giovanni Vatalaro. Un’accusa più grave di quella, pure da non sottovalutare, di essere stato al vertice di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e con aggravante mafiosa.

Non solo. Dalla nuova inchiesta, condotta dalla Dia, emerge che Esposito potrebbe avere avuto un ruolo in altri delitti. Poiché avrebbe fatto parte, secondo i pentiti, di un temutissimo gruppo di fuoco delle cosche di Isola negli anni delle guerre di mafia. L’imbarazzo della sindaca è grande, spifferano i bene informati. Tanto più che durante quella seduta Vittimberga si rivolse alla consigliera Esposito manifestando «solidarietà» nei suoi confronti in quanto lei «non ha niente a vedere col resto della sua famiglia».

Sempre i bene informati dicono che non chiederà di dimettersi neanche stavolta alla consigliera che ormai è l’ago della bilancia. Del resto, alla Esposito subentrerebbe eventualmente in Consiglio Pierluigi Riillo che non è detto si schieri con la maggioranza. Specie dopo che la sindaca starebbe per scalzare sua madre, Daniela Ventura, come referente locale di Italia Viva. Vittimberga, autosospesa dal Pd, è ormai una pedina importante del partito dei sindaci inventato da Sergio Ferrari, presidente della Provincia e sindaco di Cirò Marina. Un nuovo posizionamento al centro potrebbe essere funzionale ai suoi obiettivi politici.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE