Il presidente facente funzioni della Calabria Nino Spirlì a Crotone
3 minuti per la letturaCROTONE – «Per Antica Kroton ci sono 62 milioni di euro e vorrei ricordare che da qualche decennio era bloccato e che qualcuno aveva investito 100.000 euro in ginger e patatine per presentare un progetto che poi ha lasciato morire e stava per morire soffocato. Noi quei 100.000 euro non glieli abbiamo rimborsati, quindi se li pagheranno loro, ma i 62 milioni invece vanno giustamente in cantieri per il bene della città di Crotone».
Così il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, sul progetto antica Kroton a margine della visita di Matteo Salvini in città (ne riferiamo nell’articolo a fianco ndr).
Sollecitato, poi Spirlì ha ribadito: «I 100 mila euro spesi non sono stati stornati perché non sono stati giustificati, non è stata trovata nessuna pezza d’appoggio. Quindi, probabilmente, tutto quello che è stato stato detto poi alla fine nessuno ha avuto il coraggio di andare a dire restituite questi soldi che sono stati spesi. Poi, chi li ha spesi lo vedranno le istituzioni che sono preposte al controllo e andranno a vedere che cosa bisognerà fare. Certamente non saranno stornati dai soldi dei crotonesi».
Dure critiche, poi, allo stanziamento originario per le spese di comunicazione. «C’erano 4 milioni di euro – ha detto – per fare comunicazione intorno al progetto di Antica Kroton, significa quasi 8 miliardi delle antiche lire. Mi sembra letteralmente una follia, a meno che non vogliamo andarlo a dire personalmente ai marziani, uno per uno. Perché 4 milioni di euro per fare comunicazione in un progetto da 62 milioni mi sembra veramente che chi aveva modulato in quel modo o era fuori di melone in quel momento o non se ne intende di comunicazione».
Il presidente Spirlì, invece, ha rassicurato sul fatto che le convenzioni sul progetto sono sulla linea del traguardo. «La firma delle convenzioni – ha proseguito – dipende semplicemente ormai dalla sistemazione degli ultimi documenti tra il comune il Mic e la Regione ed è solo questione di giorni. L’ho detto che non avrei fatto passare questa amministrazione Santelli senza che Crotone avesse finalmente in mano il progetto antica Kroton. Nel senso che ormai le convenzioni sono già pronte e devono essere semplicemente firmate con gli ultimi aggiustamenti sui documenti che sono relativi alla rimodulazione. Ma era necessario che allo stesso tavolo se dessero a prescindere dalle colorazioni politiche il comune la regione è il ministero della cultura. Per la prima volta si sono finalmente incontrati e hanno capito che per il bene di questo progetto perché altrimenti i fondi andrebbero persi e per il bene di Crotone bisognava che ognuno doveva rinunciare a qualche cosa. Ognuno doveva proporre qualcosa di nuovo e che avesse comunque come fine ultimo il recupero di Kroton oltre che l’arricchimento di Crotone perché la situazione è vera, qual è tirare fuori tutto quello che è veramente di grande anche utilità turistica, oltre che storica culturale. Chiaramente quindi arricchisca questa città di beni culturali. Ma aggiustare anche tutto quello che serviva da collante e da da unione tra i vari luoghi della Crotone che deve essere che deve essere promossa».
«Questa è la verità – ha aggiunto – allora alcune zone che dovrebbero essere bonificate per altro motivo è che devono essere bonificate e con altri fondi erano inserite in un progetto che non sarebbe mai potuto partire proprio perché le bonifiche con questi fondi non si possono fare ma non si possono fare perché sono vietate, quindi bisogna che alcune zone dove peraltro c’erano due Casotti dell’Ottocento più o meno che non erano di particolare importanza anche secondo il ministero della Cultura ed il Mic stesso ha detto questo può essere rimodulato ed è stato rimodulato ad interesse delle parti più centrali della città».
Ha poi chiosato: «Quindi quando qualcuno mi dice lei non pensa a Crotone, io dico no, io sono l’unico che non ha parlato a vanvera e che nel silenzio ho lavorato per il bene della città. E non vengo oggi a richiedere un riconoscimento».
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