Le donne dell'amministrazione del sindaco Ferrari
2 minuti per la letturaCIRÒ MARINA (CROTONE) – Offese sessiste? Le consigliere comunali e le assessore replicano al capogruppo Giuseppe Russo, che, in aula, “con toni sprezzanti” ha affermato: “chi lascia a casa di lavare i piatti non si faccia eleggere consigliere comunale, chi ha lasciato i figli a casa non si faccia eleggere consigliere comunale”, relegando le donne in contesti casalinghi (LEGGI).
Le affermazioni di Russo “appaiono discriminatorie, offensive e denigranti della dignità di tutte le donne e neanche la “lotta” politica può giustificare un tale livello di squallore; la critica politica, anche aspra, è un sacrosanto diritto, altra cosa sono gli insulti che non hanno e non devono avere asilo politico, né dentro né fuori l’aula”, scrivono le assessore, Enza Crogliano e Virginia Marasco, e le consigliere, Maria Esposito, Francesca La Rocca, Maria Teresa Gentile, Giusi Pirito e Francesca Aloisio, sottolineando di non aver potuto rispondere contestualmente a Russo, perché, subito dopo il suo intervento, ha abbandonato l’aula.
Considerano la loro risposta pubblica necessaria per il rispetto che portano al ruolo pubblico che rivestono, per salvaguardare la loro professionalità e quella di tutte le donne impegnate ad ogni livello nella vita pubblica e sociale. “Quanto accaduto- evidenziano poi- non può passare sotto silenzio, non si può sminuirne la gravità, soprattutto di questi tempi”.
Ricordando che l’episodio risale a qualche giorno fa, le due assessore e le consigliere rilevano: “Abbiamo atteso, invano, delle scuse, ma il consigliere Russo non ne ha avvertito l’esigenza né in privato né pubblicamente, lo ribadiamo ancora una volta, non tollereremo chi usa le parole, “donna, moglie e figli”, ai fini di becera propaganda politica, certa “cultura” arcaica e misoginia non intaccherà le lotte e il ruolo che le donne hanno faticosamente guadagnato negli anni”.
Le parole di Russo -concludono- “feriscono certo, ma la Costituzione, le leggi, il diritto, il sentire comune, la storia sono dalla nostra parte, con buona pace del consigliere Russo e di quanti dovessero pensarla come lui”.
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