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"L'appello" dei parlamentari calabresi alla manifestazione di protesta di Crotone

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I parlamentari eletti in Calabria assenti alla protesta dei lavoratori della Abramo di Crotone, ma si può ancora fare qualcosa

QUESTA volta l’avete fatta grossa, onorevoli parlamentari, senatori e deputati, della Calabria: eravate stati invitati dai lavoratori e dai sindacalisti dell’Abramo a prendere parte alla manifestazione di ieri mattina davanti al Comune di Crotone. Nessuno di voi 19, di tutti i partiti: (Fdi, Lega, Fi, M5S, Pd) è riuscito a venire. Tutti, lo immagino, avranno avuto qualcosa da fare. Di importante, certo. Ma di meglio? No, non riesco a pensare a nulla di meglio, per un rappresentante dei cittadini eletto a Montecitorio o a Palazzo Madama, di prendere parte a una manifestazione che riguarda la vertenza più importante e più grave che la Calabria sta vivendo. Sono 1.080 posti di lavoro, mille e ottanta famiglie di Crotone, Montalto Uffugo e di Settingiano che dalla fine d’agosto rischiano di restare senza impiego e senza stipendio.

Scusate, ma ha fatto bene il sindacalista della Uil, Fabio Tomaino a chiamare, uno per uno i vostri nomi al microfono e la gente (tante voci di giovani e di donne) rispondeva, quasi divertita: “Assente” (GUARDA IL VIDEO). Dico quasi divertita perché l’appello di voi (almeno ieri) “fantasmi della politica” aveva un che di liberatorio e di ironico per chi, sotto il sole, in piazza della Resistenza, ha trovato questo modo per continuare a resistere. Certo, Vittoria Baldino (M5S) ha almeno mandato una breve nota di sostegno. E il governatore Roberto Occhiuto, ventesimo chiamato da Tomaino (il suo “assente” è stato un boato) ieri sera si è fatto vivo. Ma oggi non vi si accusa (figuriamoci) di non esservi mai occupati di Abramo. Lo sappiamo che ci sono state interrogazioni, che i tavoli sindacali di trattativa sono stati aperti anche grazie a voi, che Occhiuto è intervenuto più volte. Ma nella politica e, massimamente, nelle vertenze sindacali che comportano le lacrime e il sangue di chi perde il lavoro, c’è anche un tema di umanità, di vicinanza.

Ci avete pensato, nei giorni scorsi, quando leggendo i giornali, i siti, i social, avete saputo che quei mille disperati vi avevano chiesto di andare a trovarli, di portare la solidarietà di chi, due anni fa ha chiesto (lì c’eravate sempre) il loro voto? Non vi è venuto in mente di mettervi d’accordo almeno a livello di partito? Sareste venuti in cinque, ma la gente avrebbe capito, vi avrebbe applaudito e si sarebbe sentita confortata dalla vostra presenza. E non si tratta, in questo caso, di passerelle demagogiche “per farsi vedere”, ma di esprimere, con la vostra presenza fisica, un impegno e una vicinanza. Anche perché il tempo che resta è poco, le proroghe non bastano più e quando tutto crollerà la Calabria avrà 1.080 posti di lavoro in meno e quattro/cinquemila persone (molti bambini) che non andranno in giro a parlar bene della politica economica e sociale del governo e delle opposizioni. Sì, perché, questa volta, ci siete tutti alla gogna: chi di voi sostiene il governo, perché le soluzioni non arrivano e chi lo osteggia perché l’opposizione si fa anche così: andando in piazza con i cittadini feriti e sofferenti.

Avete sbagliato, è indubitabile. Ma, anche i parlamentari hanno diritto a una seconda chance nella vertenza Abramo. Cosa potete fare? Li abbiamo visti i parlamentari del Pci, della Dc, del Psi (quelli del Msi, allora, non lo facevano) andare in piazza in tutte le regioni, tanti anni fa, con i lavoratori e mettersi d’accordo, tra maggioranza e opposizione per risolvere vertenze importanti: Fincantieri, Fiat, Breda, Italsider, Ansaldo, avete presente? Erano parlamentari di partiti avversari come lo siete voi, ma sulle vertenze che mettevano a rischio i posti di lavoro della loro regione, si battevano attaccando i fatti e le imprese e cercando di farlo insieme e ciascuno dal suo punto di vista. E’ possibile, oggi, trovare questa unità calabrese? E’ possibile che i 19 “fantasmi” di Crotone, trovino la forza e l’unità (tanto le elezioni sono lontane) per risolvere questo disastro economico e sociale?

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