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Giunto il via libera dal ministero dell’Ambiente per Eni Rewind di smaltire le scorie di bonifica nella discarica Sovreco di Crotone. Il sindaco Voce annuncia il ricorso al Tar


CROTONE – La notizia era nell’aria. Eni Rewind spa potrà smaltire le scorie della bonifica nella discarica Sovreco di Crotone. E’ arrivato il via libera o, meglio, il decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che approva lo stralcio al progetto operativo di bonifica (Pob) fase 2, presentato dalla stessa multinazionale. Il sindaco Vincenzo Voce ha reso noto che impugnerà davanti al Tar il decreto, emesso ieri dal Ministero.

Definendolo «decisamente ambiguo», Voce ha evidenziato in una nota come il provvedimento ministeriale non abbia tenuto conto della ferma opposizione degli enti territoriali, il Comune di Crotone, innanzitutto, la Provincia e la Regione Calabria, seppure risulti essere stato formalmente adottato «sulla base delle posizioni prevalenti», emerse durante la conferenza di servizi decisoria, indetta dallo stesso Ministero e avente ad oggetto il documento denominato “Ex discarica fronte mare Pertusola ed ex stabilimento Pertusola nord ed Agricoltura.”

UN DECRETO AMBIGUO

In effetti, nel decreto si premette che la conferenza si è conclusa “positivamente” per poi puntualizzare che le ragioni del dissenso, manifestate da Regione, Provincia e Comune, sono superate dalle «valutazioni tecniche acquisite nel corso del procedimento e dall’interesse pubblico prevalente all’avvio delle operazioni di bonifica immediatamente eseguibili, che costituisce adempimento di un obbligo di legge nel rispetto del principio “chi inquina paga”».

Un ulteriore rilievo è che gli accertamenti eseguiti con il supporto di Ispra e del commissario straordinario di governo, Emilio Errigo, «non hanno individuato discariche alternative a quella individuata da Eni Rewind nel territorio della regione Calabria per il conferimento dei rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica, oggetto del presente procedimento». Si fa, quindi, riferimento ad indagini condotte da Eni all’estero per l’individuazione di discariche, per mettere in risalto come anche in Europa ci sia una carenza strutturale di discariche per questa tipologia di rifiuti, le cui capacità residue vengono prioritariamente dedicate ai rispettivi bisogni nazionali nel rispetto del principio comunitario di prossimità.

Opzioni di smaltimento dei rifiuti all’estero – è la sottolineatura successiva – «sono percorribili solo per quantitativi limitati (poche migliaia di tonnellate) e con tempi e costi crescenti esponenzialmente». Sempre nel decreto si avverte che «non sono ulteriormente procrastinabili gli interventi di bonifica immediatamente eseguibili, oggetto del progetto stralcio, tenuto conto di quanto rappresentato nel corso del procedimento in ordine alla situazione sanitaria nel territorio di Crotone e nello specifico del Sin e delle aree circostanti (Studio “Sentieri”), che impongono l’urgente avvio dei lavori, anche in ossequio al principio di precauzione».

SCORIE SMALTITE A CROTONE PER I PRINCIPI DI AUTOSUFFICIENZA E PROSSIMITA’

Perché era nell’aria che i rifiuti della bonifica non sarebbero stati smaltiti fuori dalla regione Calabria? Perché il commissario Errigo aveva anticipato al Quotidiano che i principi di autosufficienza e prossimità nella gestione dei rifiuti stavano conducendo alla discarica di Sovreco, gestita dai fratelli Vrenna, per lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi, pari a 350mila tonnellate, provenienti dalla bonifica del sito di interesse nazionale di Crotone. Errigo aveva chiarito che Eni intendeva far valere questi principi, in quanto conferisce presso la discarica di Crotone i rifiuti speciali pericolosi provenienti da ogni parte d’Italia.

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