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L'ex Pertusola Sud di Crotone

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CROTONE – «I dati sui grandi gruppi di cause indicano un rischio in  eccesso per la popolazione per le malattie neoplastiche  e degli apparati digerente e urinario. Ciò corrisponde a  quanto rilevato nei precedenti rapporti, in particolare,  l’eccesso di mortalità tumorale si osserva da un lungo  periodo (Sentieri 2011 e studi ivi citati). 

Tuttavia, va  rimarcato che i dati dei rapporti precedenti fanno riferimento alla popolazione aggregata dell’intero sito e  non a quella della sola Crotone (che ne rappresenta più  dei tre quarti): per questa ragione, occorre molta cautela nel confronto con i valori correnti». E’ quanto si legge nella sezione Discussioni, conclusione e raccomandazione del sesto rapporto Sentieri che  monitora  i dati sullo stato di salute degli abitanti della aree dei Siti di interesse nazionale, tra cui quello calabrese di Crotone Cassano e Cerchiara. 

Nel sesto rapporto, che è stato presentato ieri, viene messo in evidenzia che «i valori di mortalità e ospedalizzazione sono coerenti  nel mostrare un rischio superiore all’atteso per tumori epatici in entrambi i generi, tumore mammario femminile e neoplasia vescicale e linfomi non Hodgkin nei  maschi (tutte cause per la quale sussiste un’associazione  a priori con la presenza di discariche, con evidenza limitata).

Un eccesso di ospedalizzazione per linfomi non  Hodgkin, basato su stime incerte (5 casi) si osserva anche nella sola sottoclasse giovanile (20-29 anni)». Viene, poi, ricordato che l’eccesso di tumori maligni del fegato era già stato segnalato nel precedente Rapporto, relativamente all’intero Sin, così come un eccesso di ricoveri da tumore mammario  nelle femmine era emerso in un’indagine epidemiologica relativa al periodo 2006-2012.

Il rapporto Sentieri, poi, segnala «un eccesso di ospedalizzazioni per nefrite e  sindrome nefrosica ( maschi: 250 casi e  femmine: 200 casi), che  assume rilevanza alla luce dell’importante contaminazione da metalli nefrotossici (cadmio, piombo, mercurio)».

Altro eccesso segnalato nel precedente rapporto per neoplasie polmonari e renali, relativo come  sempre all’intero sito. «Per le prime  – si puntualizza – persiste nel dato del-  la sola Crotone un rischio superiore all’atteso dei decessi (maschi: 97 casi, femmine: 29 casi), ma non dei ricoveri  (maschi: 93 casi e femmine:  25 casi. Per i tumori renali, la  mortalità mostra un eccesso tra le femmine, ma con stima incerta e imprecisa (5 casi), mentre il rischio di ospedalizzazione è superiore all’atteso tra i maschi sempre con una stima incerta e imprecisa (24 casi). Nel precedente Rapporto – continua – si osservava per i maschi un  eccesso di rischio nella mortalità per mesotelioma pleurico e nell’ospedalizzazione per tumori della pleura, attribuibile a esposizione occupazionale ad amianto utilizzato come isolante termico nel polo chimico di Crotone».

Altro aspetto evidenziato dal sesto rapporto Sentieri è che «l’esposizione ambientale, misurabile come concentrazione aerea di fibre asbestiformi nella zona crotonese,  sarebbe invece molto bassa. Il dato corrente mostra la  persistenza di un rischio superiore all’atteso tra i maschi  di decesso per mesotelioma della pleura, con stima affetta da incertezza e imprecisione a causa dell’esiguo numero di osservazioni (3 casi);  i ricoveri per neoplasie pleuriche sono, invece, in linea. con l’atteso (4 casi)».

 Viene, inoltre, rammentato che «da gennaio 2019, nel comune di Crotone è in corso uno  studio eziologico, con disegno trasversale, volto a indagare gli effetti sanitari dell’esposizione ai contaminanti  rilevati. Lo studio, parte del progetto “Centro Internazionale di Studi avanzati su Ambiente, ecosistema e Salute umana” (Cisas) del Consiglio nazionale delle ricerche,  prevede la misurazione di vari biomarcatori di rischio e  danno alla salute cardiovascolare, renale e ossea, nonché  livelli ematici e urinari di cadmio e piombo, in un campione di 300 residenti nel sito e in comuni limitrofi (presi come riferimento) di età compresa tra i 40 e i 70 anni.

 Sempre nell’ambito del progetto Cisas, a gennaio 2018  è stato intrapreso uno studio di coorte su coppie mamma-neonato denominato “Neonatal Environment and  Health Outcomes” (Neho). Gli esiti indagati sono relativi al parto, allo sviluppo nei primi 24 mesi e al biomonitoraggio della contaminazione da metalli pesanti e inquinanti emergenti. I risultati di questi due studi, che,  oltre a Crotone, vedono il coinvolgimento dei siti di Augusta-Priolo e Milazzo, contribuiranno in futuro a delineare con maggiore accuratezza il profilo di rischio nel  sito ed a guidare gli interventi di vigilanza epidemiologica».

Infine, viene sottolineato come «complessivamente, il dato mostra un profilo di salute con  diverse criticità, a cui si aggiunge una situazione di vulnerabilità socioeconomica. In particolare, si rilevano eccessi di rischio per patologie tumorali e renali, per alcune  delle quali è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti rilevati nelle matrici ambientali. A  tal proposito, la caratterizzazione ambientale del sito, effettuata principalmente secondo le esigenze degli interventi di bonifica, dovrebbe essere completata con indagini volte a un’adeguata valutazione del rischio sanitario».

Per ciò che concerne, invece, Cassano e Cerchiara, per il rapporto Sentieri «non vi è un segnale coerente tra decessi e ricoveri né per  i grandi gruppi di cause né per le malattie di interesse a  priori, a eccezione di un aumento di rischio per i tumori epatici. In generale, a un profilo di mortalità tendente all’eccesso corrisponde un’ospedalizzazione in cui prevalgono i difetti (con stime incerte e imprecise).  Invero,  il rapporto standardizzato di ospedalizzazione è tendenzialmente inferiore a 100 per la gran parte delle cause: ciò  potrebbe indicare un ridotto accesso della popolazione ai  servizi ospedalieri, il che renderebbe di difficile interpretazione i valori de ricoveri come indicatori della frequenza delle patologie nella popolazione».

Per gli esperti che hanno redatto il rapporto, comunque, «l’eccesso di rischio per neoplasie epatiche e meritevole di  approfondimento, tramite analisi ad hoc sui flussi sanitari (per esempio, schede di dimissione ospedaliera, visite  ambulatoriali, uso di farmaci), volto a stabilire la relazione  con condizioni predisponenti, come epatite virale cronica  ed epatopatia alcolica, e a orientare le attività di prevenzione. Riguardo al profilo di salute pediatrico-giovanile, si  segnalano due elementi di possibile interesse: l’eccesso di  ricoveri per tutti i tumori in età 0-29 anni basato su 18 casi  dei quali 14 casi tra i soli maschi e l’eccesso di ricoverati per linfomi con casi sull’insieme  di età 0-29 anni, dei quali 5 nel genere maschile e riferiti al  tipo non Hodgkin».

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