La protesta dei sindaci crotonesi
2 minuti per la letturaCROTONE – La conferenza dei sindaci dell’Ato di Crotone, compatta ed unita, farà ricorso al Tribunale amministrativo regionale per chiedere la sospensione dell’ordinanza n° 46 del 14 luglio emanata dal presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì, che prevede il conferimento dei rifiuti nella discarica crotonese di Sovreco, situata in località Columbra, per 600 tonnellate al giorno fino al 30 settembre.
Inoltre, la riunione dei primi cittadini ha chiesto l’annullamento del provvedimento con il quale la Regione ha ripartito le quote per il conferimento delle citate tonnellate – a quanto emerso dalla riunione dell’Ato Calabria giovedì pomeriggio in Cittadella – che vede conferire a Columbra l’Ato di Cosenza per 450 tonnellate, e quello di Crotone per le restanti 150. Ciò in ragione del fatto che Crotone ne produce 180.
Tutto ciò è quanto è uscito fuori dalla conferenza dei sindaci riunita ieri mattina proprio nel sito della Sovreco: erano presenti i primi cittadini Francesco Paletta (Cirò), Sergio Ferrari (Cirò Marina), Nicola Bilotta (Roccabernarda), Raffaele Falbo (Melissa), Francesco Durante (Castelsilano), Alfonso Dattolo (Rocca di Neto), Sergio Bruno (Strongoli), Marianna Caligiuri (Caccuri), Maria Grazia Vittimberga (Isola Capo Rizzuto), Antonio Barberio (Scandale), Annibale Parise (Mesoraca), Lucio Giordano (Santa Severina), Rosario Macrì (Belvedere Spinello), Carmine Barbuto (San Mauro Marchesato), Vincenzo Voce (Crotone) – nonché vari assessori della Giunta pitagorica, consiglieri comunali e semplici cittadini accorsi al picchetto iniziato ieri mattina.
«Il problema – ha spiegato ai giornalisti l’assessore all’Avvocatura del Comune di Crotone, Sandro Cretella – non è la ripartizione dei quantitativi tra gli Ato, ma è un problema di inammissibilità nella prosecuzione di un assetto che prevede la considerazione della città di Crotone come pattumiera della Calabria. Quindi, il ricorso sarà mirato all’annullamento proprio dell’impianto dell’ordinanza, e mireremo all’ottenimento di una tutela cautelare d’urgenza, richiedendo al presidente del Tar di pronunciarsi in poche ore dal deposito del ricorso: riteniamo che entro la metà della prossima settimana di ottenere il provvedimento. Se non dovesse essere emesso, proseguiremo con ulteriori azioni senza risparmiarne nessuna».
I sindaci si sono costituiti in assemblea permanente presso la Sovreco sino al superamento dell’emergenza ambientale al fine di porre in essere tutte le azioni consentite dalla legge; inoltre, hanno chiesto – per tramite del sindaco Voce – di richiedere al prefetto l’indizione di un tavolo tecnico urgente.
Il primo cittadino pitagorico ha inoltre dichiarato che è pronto anche alle dimissioni, qualora la situazione non evolvesse nel verso giusto: «Come non mai, questo territorio parla una voce sola – ha dichiarato il sindaco ciromarinense Ferrari – ed è la voce della tutela del territorio. Non è un fatto di strumentalizzazione: noi riteniamo che questo territorio debba essere rispettato. Pur comprendendo le difficoltà che ci possono essere sull’intera regione, prima di ogni disposizione dall’alto, riteniamo che sia opportuno un confronto con il territorio e la valutazione per tempo di soluzioni alternative».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA