Una vaccinazione
2 minuti per la letturaMELISSA (CROTONE) – C’è chi rifiuta il vaccino anticovid, a volte con motivazioni che si possono definire discutibili, e c’è chi invece vorrebbe farlo, ha fiducia nella scienza e nella ricerca che hanno fornito questo strumento di lotta alla pandemia ma, per quello che si spera sia solo un errore, da circa due settimane non può.
È il caso di una imprenditrice di Melissa che verso la fine di novembre ha deciso di recarsi presso l’hub vaccinale di Cirò Marina per ricevere la prima dose di vaccino, una procedura ormai nota a tutti. Nel suo caso però c’è stata una sorpresa, una volta che il personale del centro vaccinale ha inserito i dati, quindi data, luogo di nascita e soprattutto codice fiscale è risultato che per quel codice c’era un ciclo vaccinale già avviato. Da quel momento quello che è un iter abbastanza semplice, che migliaia di persone hanno già seguito, è diventato decisamente più complesso.
Su consiglio del personale del centro vaccinale, che ovviamente, pur se l’imprenditrice ha assicurato di non aver ricevuto nessuna dose, non hanno potuto procedere con l’inoculazione, la donna ha provveduto a fare una verifica sulla validità del proprio codice fiscale che è risultato valido e corrispondente ai suoi dati personali, a questo punto tornata al centro vaccinale le è stato detto, come lei stessa ci ha riferito, che una persona registrata sul sistema con il medesimo codice fiscale è stata vaccinata nella zona del reggino.
E’ chiaro che la persona in questione verosimilmente potrebbe non sapere nulla del disguido che ha coinvolto la cittadina melissese, così come l’ipotesi più probabile potrebbe essere quella di un errore magari nella trascrizione del codice fiscale, intanto però da circa due settimane l’imprenditrice ha dovuto effettuare tre tamponi alla settimana, a proprie spese, per poter essere in possesso del green pass che le consenta di lavorare. Un costo che grava sulle spese dell’attività lavorativa insieme a quelli per avere tutti i presidi per attivare le misure cautelative, preventive e di sicurezza anti contagio e fino ad oggi nessuna possibile soluzione le è stata presentata, malgrado, stando sempre a quanto riferisce la donna, l’Asp di Crotone si sarebbe attivata per cercarla questa soluzione.
La donna nel frattempo ha deciso di rivolgersi anche ai carabinieri facendo denuncia, nella speranza di poter a breve effettuare il vaccino.
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