Il centro d'accoglienza Sant'Anna di Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – L’esodo prosegue senza sosta, favorito dalle condizioni meteorologiche, e il Centro d’accoglienza S. Anna, hub regionale per l’immigrazione, scoppia anche in tempi di Covid: ormai è adibito alla quarantena, come viene chiamata la sorveglianza sanitaria di dieci giorni, dei migranti trasferiti da altre strutture e di quelli che sbarcano a Crotone e in Calabria.
La Croce rossa, ente gestore del campo, ha inviato rinforzi perché gli ospiti siano sottoposti a tampone rapido appena arrivano. L’altro ieri sono stati trasferiti 160 migranti da Lampedusa, ma ieri ne erano in partenza altrettanti che hanno già terminato le procedure anti contagio.
Attualmente sono circa un migliaio (da contratto la capienza massima è di 1200 persone) gli ospiti all’interno della struttura per migranti tra le più grandi d’Europa, e le fughe sono ormai all’ordine del giorno. I fuggitivi spesso sono tunisini e algerini che scelgono di scappare nelle campagne circostanti perché sono consapevoli di non poter beneficiare della protezione internazionale. Secondo alcune testimonianze, tra loro ci sono persone in quarantena che potrebbero non aver completato le procedure anti Covid, ovvero la quarantena precauzionale, ma si esclude che tra quelli che prendono la via della fuga possano esserci dei non sottoposti a tampone.
Il tampone viene fatto immediatamente nel momento dell’arrivo al campo, dove le presenze si ingrossano non solo per gli sbarchi a Crotone – l’ultimo è avvenuto a Capocolonna, dove 45 migranti sono stati intercettati dopo essere salpati dal porto turco di Antalya – ma soprattuto per i trasferimenti da Agrigento, Porto Empedolce e Lampedusa, in base alla ripartizione ministeriale. Dal S. Anna ci sono poi trasferimenti in altri centri d’accoglienza, secondo un meccanismo di vai e vieni, svuota e riempi.
Ma è un’emergenza nell’emergenza, e forse è il sintomo del fallimento dei centri dai grandi numeri e la spia della necessità di politiche più diffuse e rispondenti alle esigenze organizzative e sociali dell’accoglienza.
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