Il virologo Roberto Burioni
3 minuti per la letturaCROTONE – Quando Fabio Fazio ha fatto riferimento al post sui vaccini sprecati a Crotone, e il virologo Roberto Burioni ha risposto col commento «sempre peggio», i vertici dell’Asp pitagorica sono saltati dal divano.
La sedicente figlia di un medico segnalava al noto immunologo che, durante la somministrazione ai dializzati, se rimangono dosi e non si trovano over 80, i vaccini vengono buttati, o almeno così avrebbe deciso il responsabile delle vaccinazioni, proprio in questa fase in cui «Pfizer e Moderna sono oro». Burioni, ai microfoni di “Che tempo che fa”, ha rincarato la dose, non di vaccino ma di polemiche, aggiungendo di non aver «elementi per dubitare della veridicità della denuncia della figlia di un medico».
Ma non hanno dubbi, all’Asp di Crotone, che si tratti di una «bufala». Il direttore amministrativo, Francesco Masciari, precisa che a lui «questa storia non risulta»; risulta, invece, che «soltanto nella giornata di sabato l’Asp di Crotone ha distribuito 1056 vaccini». Analoga la reazione del direttore del dipartimento di prevenzione, Pietro Brisinda, che non comprende come «si presti il fianco a sciocchezze del genere, senza precisare chi sia a denunciare». Un post su Facebook che diventa un caso nazionale, suscitando reazioni a tutti i livelli.
«La Calabria non è terra di conquista, né terreno fertile per polemiche pre-elettorali. L’emergenza che colpisce non solo questa regione, ma tutta l’Italia, l’Europa e il mondo, dovrebbe insegnare ai polemici a pagamento che questo è il momento della solidarietà e dell’aiuto reciproco. E non delle pagelle né, tanto meno, delle bocciature a settembre», ha detto il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.
E ancora: «Qui non si sta giocando, si sta lavorando malgrado una sanità indebolita da decenni di ladrocinio e da un commissariamento inutile, che ha ingigantito i problemi. Il lavoro quotidiano e continuo del commissario Longo, dei commissari di Asp e aziende ospedaliere e del sottoscritto non merita questa gogna costante. È venuto il momento di smetterla con questo giornalismo di finto assalto, che segue solo e semplicemente la scia di una finta informazione, priva di contenuto. Sarebbe bene usare telecamere e microfoni anche dove la gente si spacca la schiena per lavorare».
Anche il commissario dell’Asp, Domenico Sperlì, ha preso posizione a difesa degli operatori.
«In questo momento di grave emergenza nazionale – afferma –, l’Asp di Crotone sta profondendo un grandissimo sforzo organizzativo per garantire l’efficace andamento della campagna vaccinale anti Covid-19 sul territorio della provincia. Una fase di estrema delicatezza, che vede impegnati quotidianamente decine e decine di operatori sanitari e di amministrativi aziendali in tutti i Comuni del crotonese, in stretto raccordo con la Presidenza e gli uffici regionali e con il commissario ad acta Longo».
Pertanto «sorprende non poco l’approssimazione con la quale l’Asp è stata fatta oggetto di critiche, in prima serata Rai, per un asserito spreco di vaccini residuati e non somministrati. Critiche riconducibili a una segnalazione inviata alla mail di un noto immunologo italiano, e proveniente da un profilo privato non identificabile, che, tuttavia, il noto immunologo ha ritenuto di stigmatizzare in diretta televisiva senza minimamente porsi il problema della veridicità, o quantomeno del riscontro, di quanto denunciato. E dire – puntualizza ancora il commissario – che la protesta circa il presunto spreco di vaccini appare infondata già nella sua stessa articolazione, nella quale si fa riferimento a due linee vaccinali (over 80 e dializzati) le quali, nella nostra organizzazione, seguono percorsi del tutto differenziati, ovvero vaccinazioni territoriali mediate dal medico di base per gli over 80, e vaccinazioni ospedaliere mediate dal medico competente per i dializzati. Due mondi che non si incontrano».
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