L'ospedale da campo installato a Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – Due gli elementi rilevanti sul fronte Covid nel crotonese. La prima è che i casi registrati ieri sul bollettino regionale fa segnare 15 positività, un po’ più dei casi dei giorni scorsi. Da inizio pandemia sono state, in totale, 6.028 le persone che hanno contratto il coronavirus. Attualmente i casi attivi sono 146, di cui 6 ricoveri in reparto; di questi, 140 in isolamento domiciliare (13 casi in più). I casi chiusi sono 2.616, di cui 2.573 guariti (due in più) e 43 decessi.
Ma, l’aspetto principale è il fatto che Emergency ha lasciato la gestione il reparto Covid 2 dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Ed a tracciare un primo bilancio di questi mesi a Crotone è stata Rossella Miccio, presidente di Emergency.
«Durante questi mesi – ha detto – abbiamo lavorato con i medici, i fisioterapisti, gli infermieri e gli assistenti socio sanitari dell’Ospedale San Giovanni di Dio con forte spirito di scambio e cooperazione. Ci siamo da subito messi a disposizione delle autorità locali per offrire il nostro supporto per tutto il tempo necessario, con l’obiettivo di rafforzare e ampliare la risposta già predisposta dalla Asl di Crotone. Anche se la nostra missione si è conclusa, rimaniamo comunque pronti a intervenire di nuovo, qualora l’andamento dell’epidemia lo rendesse necessario».
Il team di Emergency, che era arrivato lo scorso 28 novembre – ha contribuito con un totale di 12 medici, 7 infermieri, due fisioterapisti.
Sul tema è intervenuto anche Pino Scarpelli, segretario regionale di Rifondazione Comunista, che «ringrazia Emergency e Gino Strada per il lavoro svolto e la solidarietà mostrata sul campo».
Lo stesso partito sottolinea che «mentre Emergency, in punta di piedi saluta e va via, in Calabria la lotta alla pandemia di Coronavirus non si è conclusa, anzi è appena iniziata.
Per restare agli eventi più recenti e rilevanti: la pandemia persiste e cominciano a trovarsi in regione virus modificati; nell’Asp di Cosenza, la magistratura incrimina dirigenti e dipendenti per corruzione e collusione con organizzazione malavitose; la campagna di vaccinazione prosegue a rilento. A tutt’oggi, la percentuale di vaccinati in Calabria è tra le più basse d’Italia; la campagna di vaccinazione si accompagna e mostra episodi preoccupanti di clientelismo diffuso».
Infine per Rifondazione comunista «occorre una rigenerazione politica e morale. E’ necessario un cambiamento radicale».
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