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Gino Strada

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CROTONE – La chiusura degli ospedali come «insulto alla popolazione», con un sistema sanitario fragile che è stato scoperchiato dalla pandemia e con la Calabria che ha bisogno di una «rivoluzione». Gino Strada ha incontrato la stampa a Crotone e ha tracciato l’idea di sistema sanitario che predilige dopo una esperienza internazionale durata alcuni decenni grazie ad Emergency.

Le prime parole, dopo il sopralluogo effettuato questa mattina a Crotone (LEGGI), squarciano in maniera inquietante la gestione della sanità calabrese: «Riaprire un ospedale è una decisione che non spetta a noi o ai medici ma alla politica. Trovo umiliante – ha attaccato Strada – e un insulto alla popolazione chiudere gli ospedali e costringere i cittadini a intraprendere lunghi viaggi per essere curati».

Ma il fondatore di Emergency, incaricato di intervenire sull’emergenza in corso, ha anche precisato le attività che saranno portate avanti: «A Crotone non stiamo realizzando un ospedale da campo, ma abbiamo preso una parte all’interno della struttura muraria dell’ospedale San Giovanni di Dio per realizzare un nuovo reparto covid. Poi – ha proseguito – ci sono anche due tende con posti letto per accogliere i pazienti in un ambiente che pur non essendo all’interno della struttura muraria è comunque confortevole».

Una collaborazione totale, dunque, con l’Azienda sanitaria crotonese: «Spero che il reparto Covid due, che sarà ultimato entro un paio di giorni – ha sostenuto Strada – possa essere sufficiente. Se ci dovesse essere un nuovo picco saranno utilizzate anche le due tende».

L’impegno di Emergency consentirà di avere nel nuovo reparto Covid dieci medici dell’associazione, vista la carenza che si registra all’ospedale di Crotone, ha spiegato Strada aggiungendo che invece per quanto riguarda invece il personale infermieristico l’Asp è in grado di coprire le necessità del reparto.

Rispetto alle impressioni dopo il sopralluogo di stamani, Strada ha affermato: «A Crotone ho trovato una situazione incoraggiante, c’è la forte volontà degli operatori sanitari di non abbassare la guardia per fermare una eventuale terza ondata. In generale mi sembra in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Stiamo immaginando di mettere in piedi delle unità mobili con medici e infermieri per prestare assistenza anche sul territorio».

Il fondatore di Emergency ha anche evidenziato il programma per i prossimi giorni: «Vedrò certamente il commissario Longo nei prossimi giorni a Catanzaro e discuteremo il da farsi. Non so se avrò occasioni di incontrare il presidente facente funzioni della Regione, ma questo non mi crea problemi».

Strada ha anche sostenuto che «con la gestione italiana dell’emergenza Covid si è messo a nudo il re, si è scoperta la fragilità estrema di un sistema sanitario che è andato negli anni via via sempre più impoverendosi per l’ingresso del profitto nella medicina che è stata considerata come una merce disponibile a pagamento per chi se lo può permettere, come una cosa da supermercato».

«Credo che da situazione i cittadini abbiano consapevolezza della necessità di ritornare alla sanità pubblica, perché oggi, anche in Calabria – ha concluso Gino Strada – la sanità pubblica sembra evanescente ma è sempre disponibile l’offerta del privato».

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