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CROTONE – Arriva la macchina per fare i tamponi, ma viene rispedita al mittente, perché semiautomatica. In pratica, un test per la diagnosi di positività-negatività al Covid-19 eseguito con questa macchina, non sarebbe stato valido. Fatto è che l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone ha incassato in silenzio l’errore, attribuibile pressoché certamente al fornitore.

La notizia dell’arrivo della macchina era trapelata i primi di maggio: interpellato in merito ad un ritardo di comunicazione relativo all’esito di alcuni tamponi di controllo, un operatore sanitario crotonese aveva messo in evidenza che non si sarebbero più registrati ritardi, stante l’avvenuta, agognata, consegna della macchina.

Detto per inciso, il suddetto ritardo non era imputabile al laboratorio di virologia e di microbiologia dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, ma era maturato all’interno dell’Azienda sanitaria crotonese, in quanto un dirigente non aveva comunicato per tempo, ovvero prima del weekend, i risultati dei test sierologici, pervenuti da Catanzaro, al Centro Covid di via Saffo. In seguito, probabilmente il lunedì successivo, i tecnici dell’Asp di Crotone hanno constatato che la macchina era semiautomatica e, perciò, non idonea allo scopo.

Un esperto sostiene che, se fosse stata utilizzata, l’esito del test non avrebbe avuto nessuna validità.

Su un altro aspetto, decisamente secondario, le notizie (ufficiose) sono discordanti. Secondo alcune fonti, più attendibili, la macchina è stata restituita alla ditta fornitrice, secondo altre fonti sarebbe stata, invece, “mandata al laboratorio di Catanzaro”. L’ordine e la fornitura s’inseriscono nella volontà dell’Asp crotonese di processare direttamente i tamponi, riducendo i tempi del test e della refertazione. Peraltro, il 18 aprile, è stata autorizzata ad hoc dalla Regione Calabria. Attualmente, comunque, “non c’è più la calca“, che c’era nella prima fase dell’emergenza da coronavirus.

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