Le armi sequestrate dai carabinieri
2 minuti per la letturaDue persone arrestate e un mini arsenale scoperto dagli inquirenti a Isola Capo Rizzuto nell’ambito dell’operazione Blizzard con gli indagati che distinguevano tra “giocattoli” e “armi grosse”
ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – Nelle intercettazioni gli indagati parlavano di “giocattoli”. Non è un caso che, nel corso dell’operazione “Folgore-Blizzard”, condotta dalla Dda di Catanzaro contro i nuovi assetti delle cosche di Isola Capo Rizzuto, i carabinieri impegnati nelle perquisizioni abbiano trovato un mini arsenale, per il quale sono scattati due arresti. Il bilancio dei carabinieri è consistente. Una pistola, quattro fucili di cui uno mitragliatore, 150 munizioni e perfino detonatori elettrici. Per questo i militari della Tenenza di Isola Capo Rizzuto hanno arrestato Rosario Demarco, 58enne e Francesco Masciari, 78enne, entrambi del luogo.
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Le accuse a carico a vario titolo sono quelle di detenzione abusiva di armi comuni, da guerra e clandestine e ricettazione. Presso le loro abitazioni, le operazioni si sono protratte per ore. Impegnati reparti specializzati dell’Arma dei carabinieri tra i quali i Cacciatori di Calabria e gli Artificieri. Francesco Masciari, in particolare, è il padre di Luigi, figura emergente dei clan stando alle risultanze dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro, ed era destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Insieme al figlio, si sarebbe reso responsabile di reati in materia di armi.
Proprio Luigi Masciari parlava di “giocattoli”, con riferimento ad un sequestro di armi che “gli avevano trovato”. Ma parlava anche di “armi grosse” che non gli avevano rinvenuto. Chissà se sono quelle spuntate durante il blitz. Nel corso dello stesso servizio, i militari hanno accertato l’allaccio abusivo alla rete elettrica di un intero capannone industriale adibito a vendita di auto. La proprietaria G., M., 49enne, è stata denunciata per furto aggravato di energia elettrica.
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