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Lumini dinanzi la pizzeria di Isola Capo Rizzuto gestita dalla vittima

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Autopsia sul corpo di Chimirri, il pizzaiolo ucciso con un colpo di pistola a Crotone. Segni di lesioni al capo procurati con lo sfollagente


CROTONE – Il colpo di pistola calibro 9 che ha ucciso Francesco Chimirri, il 44enne pizzaiolo e tiktoker che ha perso la vita nel Far West scatenatosi una settimana fa nel quartiere Lampanaro, è partito dal basso verso l’alto e ha raggiunto al petto la vittima, perforando lo sterno e rimanendo trattenuto nel dorso: è emerso dall’autopsia eseguita dal medico legale Massimo Rizzo sul marmo dell’obitorio di Crotone. Chimirri presenta anche il segno di un colpo al capo presumibilmente provocato dallo sfollagente che il viceispettore della polizia di Stato Giuseppe Sortino, indagato per l’omicidio, avrebbe usato durante la colluttazione con la vittima, forse per difendersi da un’aggressione. Si tratta di un manganello non in dotazione alla polizia, del cui possesso improprio è accusato sempre Sortino.

ACCERTAMENTI BALISTICI

Sono ancora in corso gli accertamenti balistici a cura dei carabinieri del Ris di Messina, che hanno compiuto un accurato sopralluogo sulla scena del crimine in ausilio ai loro colleghi del Nucleo investigativo di Crotone, che stanno svolgendo le indagini. Gli accertamenti dovranno contribuire a chiarire se il colpo sia partito “di rimbalzo”, cioè mentre il poliziotto stava per cadere durante la colluttazione. Un altro aspetto da chiarire è quante persone partecipavano all’aggressione al poliziotto, poiché Chimirri si trovava in compagnia del figlio 18enne, Domenico, sull’auto Dacia “Duster” inseguita da Sortino, che aveva notato manovre incaute e si era messo a inseguire il veicolo con la sua auto privata Peugeot mentre era diretto in Questura per prendere servizio.

SORPASSO A DESTRA

I carabinieri stanno esaminando, oltre ai video scattati con i telefonini dai residenti del quartiere Lampanaro ormai divenuti virali sui social, anche i filmati registrati dagli impianti di videosorveglianza. Da quanto è stato possibile apprendere, tutto inizia lungo la strada statale 106, forse all’altezza di Isola Capo Rizzuto. L’incidente tra Chimirri, che forse aveva guidato in maniera spericolata lungo il tragitto tra Isola e Crotone, avviene alle porte della città di Pitagora, nella località Poggio Pudano. Chimirri avrebbe compiuto una manovra a zig zag effettuando un sorpasso a destra e urtando con lo specchietto retrovisore al lato del guidatore della sua auto contro quello al lato del passeggero dell’auto condotta da un automobilista di passaggio, il 35enne Bruno Luchetta. Questi avrebbe inseguito a sua volta Chimirri che, dopo aver imboccato il cavalcavia sud, devia per Lampanaro.

Agli investigatori Luchetta ha detto che stava per mettersi d’accordo con Chimirri che si era detto disponibile a pagare il danno lieve da lui provocato ma nella discussione, poi degenerata in alterco, si sarebbe inserito il poliziotto. A quel punto l’automobilista sarebbe andato via per evitare complicazioni. La versione di Luchetta non convince gli inquirenti, evidentemente sulla scorta di una ricostruzione corroborata dai vari filmati, tant’è che il giovane è stato denunciato per favoreggiamento. Luchetta ha quindi nominato come suo difensore l’avvocato Aldo Truncè.

L’AGGRESSIONE

Sono ben quattro i componenti della famiglia Chimirri indagati per l’aggressione al poliziotto. Oltre al figlio poco più che maggiorenne della vittima, che risponde anche di tentato omicidio perché immortalato nei video mentre impugna la pistola d’ordinanza del poliziotto caduta a terra e tenta di fare fuoco ma l’arma si inceppa, ci sono suo nonno Domenico Chimirri, di 67 anni, e i figli Antonio Chimirri, 41enne, e Mario Chimirri, 36enne, fratelli della vittima. Gli ultimi tre, residenti nel quartiere Lampanaro, sono accusati di lesioni gravissime insieme al giovane. Una questione fondamentale è se all’aggressione abbiano partecipato più persone dopo lo sparo letale o prima. Secondo i legali della famiglia Chimirri, gli avvocati Andrea Filici e Tiziano Saporito, l’aggressione da parte di più persone ai danni del poliziotto è avvenuta dopo lo sparo.

60 GIORNI

Il medico legale Rizzo ha 60 giorni di tempo per depositare la sua perizia a seguito dell’autopsia sul corpo di Chimirri, il pizzaiolo ucciso a Crotone. Dopo di che, i consulenti di parte potranno formulare le loro considerazioni. Sortino, difeso dall’avvocata Mariacarmen Pucciano,  ha nominato quale perito Alessio Asmondo di Messina. Gli avvocati Filici e Saporito per conto del 18enne Chimirri hanno nominato Giuseppe Maurelli di Castrovillari.

L’INTERVENTO CHIRURGICO

L’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto Sortino all’ospedale Pugliese di Catanzaro non è stato semplice. Il poliziotto ha riportato numerose ferite al viso e al capo, ma anche lesioni a una retina. La cosa più grave è che gli è stata diagnosticata perdita di sensibilità della mandibola. Inoltre, ha riportato la frattura del setto nasale. Durante l’operazione ha perso molto sangue. Ora si è ripreso. Resta sorvegliato dalla polizia per motivi di sicurezza.

I FUNERALI

I funerali di Chimirri sono fissati oggi, alle 16,30, al Duomo di Isola Capo Rizzuto. Chimirri, che lascia la moglie Simona e quattro figli, si era trasferito da Crotone a Isola, dove gestiva un’avviata pizzeria a conduzione familiare. Dinanzi al suo locale, “Roxy”, familiari, amici e conoscenti della vittima hanno accesso lumini in segno di cordoglio.

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