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Grande partecipazione ai funerali della moglie del sindaco di Cutro. Il ricordo di alunni e colleghe e la presenza dei sindaci


CUTRO – «Le maestre sono come le mamme. Non muoiono mai. Vivono per sempre nel cuore dei bambini». È un messaggio che resta, quello letto da un’insegnante per conto di dirigenza, docenti, collaboratori scolastici e alunni dell’istituto Alcmeone di Crotone, durante la cerimonia funebre per l’ultimo saluto alla sua collega Chiara Olivo, la moglie del sindaco Antonio Ceraso, morta tragicamente in un incidente mentre andava a lavoro, giovedì scorso. Un messaggio che forse riesce a dare il senso di una giornata triste.
La chiesa della Riforma, gremita all’inverosimile, non ce la faceva a contenere il dolore della città e della provincia. Un fiume mesto di persone è rimasto fuori, nel piazzale antistante l’edificio religioso, dopo aver accompagnato il feretro che era stato accolto, all’uscita dell’abitazione di via Nazionale, dai ragazzi della V “A” col grembiule verde che mostravano uno striscione. “Per sempre nei nostri cuori”. Uno striscione con le foto della loro maestra ritratta durante varie attività scolastiche.

La tragedia ha suscitato sconcerto non solo a Cutro ma anche nella comunità degli emigrati e in tutto il territorio. Chiara Olivo, 63 anni, stava andando a scuola come tutte le mattine, con la sua auto Fiat “Punto”. Da una ventina d’anni l’istituto Alcmeone era la sua «seconda casa». Si  è scontrata con una Jeep Renegade, per cause da accertare. Chi ha tentato di rianimarla, prima dell’arrivo del 118, è stato il fratello medico, Domenico, che transitava lungo la strada provinciale “63”, quella tragica mattina. Anche lui fa lo stesso tragitto ogni giorno perché è un reumatologo dell’Asp. Sente un tonfo, capisce che è successo qualcosa, torna indietro e vede due auto accartocciate. E gli tocca fare l’amara scoperta. Gli tocca, anche, avvisare il cognato, il sindaco Antonio Ceraso.

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Il primo cittadino di Cutro, spesso balzato all’attenzione delle cronache nazionali in seguito all’eco mediatica suscitata dal naufragio in cui sono morti un centinaio di migranti nel febbraio 2023, è un uomo dal carattere forte. Ma una tragedia così grande potrebbe spezzare chiunque. «Mi toccherà fare da padre e anche da madre ai miei ragazzi», dice, mentre abbraccia i figli Pierluigi e Mariella. Non li molla un attimo, li abbraccia e li bacia per dare loro forza. L’abitazione coniugale ha accolto migliaia di persone in questi giorni. I muri esterni sono tappezzati di manifesti funebri fatti affiggere da amici, enti, associazioni, partiti politici, colleghi.
«Mi sono sempre dedicato tantissimo al lavoro e non so quasi nulla di questa casa – dice il sindaco, che prima di buttarsi in politica ha diretto la polizia locale di Cutro e di Crotone – lei ha cresciuto i miei figli, ha passato più tempo di me con loro. Li ho lasciati in fasce e li ho trovati plurilaureati. Adesso dicono che devo fare da padre e da madre, ma non so da dove cominciare». Dopo 46 anni di matrimonio, per Ceraso è un brutto colpo. Ma è un uomo determinato e andrà avanti senza tentennamenti.

Toccante anche l’omelia del parroco, Davide Fiore, che ha incontrato domenica scorsa la docente, alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico. «Ci siamo visti in sacrestia e mi ha lasciato il testamento del suo pensiero – ha detto il parroco – Tre cose mi ha chiesto. Mi ha chiesto di darle la forza per affrontare serenamente l’anno scolastico, e questo spiega che teneva tanto alla formazione dei ragazzi. Mi ha chiesto di pregare per i suoi figli, ed era contenta perché da poco avevano trovato un lavoro stabile, e quindi guardava ai loro progetti futuri. Stava per andarsene ed è tornata indietro per chiedermi di pregare anche per Tonino: “lo so che ogni tanto vi pizzicate ma vi volete bene”. Tre cose che spiegano quanto fosse legata ai pilastri della sua vita. La scuola, i figli, il marito».

Piergiuseppe e Mariella, rientrati dall’Emilia dove da poco avevano preso servizio a scuola, ascoltavano commossi. Toccante anche il ricordo di una nipote e quello di Romolo Villirillo, presidente dei Lions del Marchesato: «dovevamo vederci stasera – ha detto quest’ultimo con la voce rotta – perché avevamo deciso di affidarle la presidenza».

Un dolore straziante, al quale hanno partecipato con compostezza i sindaci della provincia, guidati dal presidente Sergio Ferrari, e i vertici provinciali delle forze dell’ordine insieme alla prefetta di Crotone, Franca Ferraro, che ha sostenuto e condiviso molte iniziative intraprese da Ceraso per la promozione della cultura della legalità.

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