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La minicar dell'ex assessore Valente distrutta dalla fiamme

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Intimidazione a Cirò Marina all’ex assessore Valente. Dissidi con alcuni avventori del suo lido o ripresa del racket


CIRÒ MARINA – Nuova, amara scoperta per Luigi Valente, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, che gestisce, insieme alla moglie, il lido Habanero, nella località Punta Alice: la minicar Ligier “50 CC” in uso a lui e ai suoi familiari è andata interamente distrutta in seguito a un incendio di natura presumibilmente dolosa avvenuto nei pressi della sua abitazione, in via Sottopalazzo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato il rogo, e i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

INTIMIDAZIONE VALENTE A CIRÒ MARINA, LE PISTE SEGUITE DAGLI INQUIRENTI

Non si escluderebbe che l’episodio, di chiara matrice intimidatoria, sia collegabile a dissidi con un gruppo di giovani che, l’altra sera, erano stati allontanati dal lido perché arrecavano disturbo agli avventori. Ma non si esclude immediatamente neanche una ripresa del racket, dopo i duri colpi inferti al “locale” di ‘ndrangheta di Cirò. Nelle settimane scorse decine di imputati del processo Stige, condannati in via definitiva, sono finiti in carcere e potrebbe essere in atto una riorganizzazione del clan, che tende a generare nuove leve, come emerso anche dalle inchieste antimafia più recenti, come quella denominata Ultimo Atto.

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La movida cirotana, però, è un riferimento per un vasto comprensorio e le persone che hanno avuto contrasti con i proprietari del lido Habanero potrebbero essere giunti da “fuori”.
Lo stabilimento balneare, dotato anche di discoteca all’aperto, negli anni scorsi è più volte finito nel mirino. Gli incendi dolosi in passato hanno causato ingenti danni alla struttura.

LE RIVELAZIONI DEL PENTITO

Dalle carte dell’inchiesta Stige era venuto fuori, tra l’altro, un contesto di regalìe fatte dalla famiglia dei Valente, noti costruttori, a Giuseppe Sestito, uno dei plenipotenziari del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò. Sestito venne contattato per concordare un “fiore” che la ditta Valente avrebbe dovuto corrispondere alla criminalità organizzata. Ora che Sestito, insieme ai pezzi da novanta della super cosca, è detenuto, cosa si muove nel variegato arcipelago criminale cirotano, dove non si muove foglia senza che i vertici del clan Farao Marincola sappiano nulla? Sempre da quell’inchiesta venne fuori che la ‘ndrangheta aveva le mani in pasta anche sulle strutture turistiche.

Venne fuori anche che Luigi Valente era la fonte di Francesco Farao, collaboratore di giustizia, in materia di voto di scambio politico-mafioso. Per esempio, avrebbe spifferato al figlio del boss Giuseppe Farao che la cosca avrebbe appoggiato Nicodemo Parrilla, l’ex sindaco ed ex presidente della provincia di Crotone assolto in Appello nel filone del rito ordinario.
Chi ha voluto farla pagare all’ex assessore? Interrogativi ai quali dovranno rispondere i carabinieri.

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