Quello che resta dello Scanna's beach
2 minuti per la letturaISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – Nell’anno in cui si erano “ingranditi”, con la realizzazione di un ristorante, qualcuno ha voluto mandare un messaggio inequivocabile ai titolari del lido Scanna’s Beach, per tagliare loro le gambe all’inizio della stagione turistica, un messaggio di fuoco: sconosciuti si sono introdotti nottetempo nello stabilimento balneare sulla Spiaggia Grande della frequentatissima località Capo Rizzuto e hanno appiccato un incendio che ha interamente distrutto la struttura. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco, impegnati a lungo nello spegnimento delle fiamme, hanno rinvenuto taniche di benzina, segno evidente della matrice dolosa del rogo.
I danni sono ingenti. L’inquietante episodio di presumibile natura intimidatoria si materializza a pochi giorni dall’avvio delle attività. «Nonostante giugno sia un mese in cui non si registra una grande affluenza di bagnanti, avevamo iniziato alla grande, ma forse diamo fastidio a qualcuno, non ci era mai successo prima», racconta Michela Pugliese, una delle titolari dell’attività. «Siamo partiti una decina d’anni fa con dei pedalò e qualche ombrellone, piano piano siamo cresciuti. Qualche anno fa abbiamo aperto il bar. Quest’anno avevamo deciso di ingrandirci aprendo anche un ristorante», aggiunge la giovane.
La denuncia ai carabinieri è stata già presentata ma non c’era stata nessuna avvisaglia, da quanto è stato possibile apprendere. Nessuna minaccia. Nessun elemento utile alle indagini, che dovranno fare luce anche sulla violenta escalation che imperversa a Isola. Il 30 aprile scorso la città si mobilitò contro il racket mafioso, a pochi giorni di distanza dal rogo di cinque mezzi della ditta Sogea, impegnata nella realizzazione di impianti elettrici ed eolici. Ma quella grande partecipazione non fa paura alle nuove leve dei clan, che si sono rimesse all’opera in una fase in cui sono in corso di ridefinizione delicati equilibri all’interno della galassia delle cosche isolitane. I pezzi da novanta sono tutti dentro, dopo le maxi retate degli anni scorsi a cui hanno fatto seguito condanne a raffica. Nel vuoto di potere qualcun altro sta tentando di inserirsi manu militari. Ma c’è anche la voglia di ripartire. Anche sulla spiaggia di Capo Rizzuto, dove di recente l’amministrazione comunale ha ammodernato il lungomare.
«Stiamo ricostruendo, cercheremo di riavviare l’attività appena possibile. Questo lido, oltre a dare sostentamento alla mia famiglia, rendeva anche un servizio alla comunità, soprattutto ai giovani, che per divertirsi erano costretti ad andare a Le Castella o a Crotone perché a Capo Rizzuto non c’è nulla», dice ancora Michela Pugliese.
Michela e il fratello Giuseppe sono due giovani imprenditori. Alcuni loro congiunti – in particolare lo zio Franco Pugliese e suo figlio Michele – sono ritenuti esponenti della criminalità organizzata locale e sono stati coinvolti in alcune delle principali inchieste antimafia degli ultimi anni. Ma i titolari dello stabilimento Scanna’s colpito dall’incendio, è il caso di precisarlo, sono sempre rimasti estranei a vicende di ‘ndrangheta. Cosa sta succedendo a Isola Capo Rizzuto?
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