X
<
>

Il Comune di Petilia Policastro

Share
2 minuti per la lettura

PETILIA POLICASTRO (CROTONE) – Sesso col sindaco in cambio di un posto di lavoro in una clinica. Ci sarà un altro processo per le scene hard nel Municipio di Petilia Policastro. La gup del Tribunale di Crotone Elisa Marchetto ha rinviato a giudizio, per concussione sessuale, l’ex sindaco Amedeo Nicolazzi, che già deve difendersi da analoghe accuse in un altro procedimento.

Il nuovo processo inizierà il prossimo 20 marzo. Secondo la ricostruzione del pm Alessandro Rho e dei carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, nel maggio 2017, Nicolazzi avrebbe ricevuto nel suo ufficio in Comune una donna rumena che si era rivolta a lui, qualche giorno prima, per chiedergli aiuto per trovare lavoro. Il sindaco, «abusando della sua autorità», è detto nel capo d’imputazione, avrebbe così tentato di costringere la donna a fare sesso. Ottenuta la presenza della donna in ufficio e chiusa a chiave la porta, Nicolazzi avrebbe affrontato la questione della richiesta di lavoro e, dopo aver inutilmente insistito perché lei si sedesse sul divano accanto a lui, avrebbe estratto i genitali e toccandosi le parti intime avrebbe pronunciato frasi sul cui contenuto letterale preferiamo sorvolare, per evitare cadute di stile, ma che sono riportate nel capo d’accusa.

Pronta la reazione della donna che, dopo aver sputato contro Nicolazzi, avrebbe abbandonato la sala. La donna si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Mario Saporito, che è il padre del sindaco attuale, Simone Saporito, la cui Giunta ha già deliberato di costituirsi nel processo affidando l’incarico legale all’avvocato Giovanni Staglianò. Una circostanza che sarà con ogni probabilità sarà oggetto di polemica considerata la rivalità tra i Saporito (anche Mario fu sindaco di Petilia) e Nicolazzi.

Nicolazzi, difeso dall’avvocato Vincenzo Cardone, non è nuovo, però, a imputazioni di questo tipo. Se fossero confermate le accuse dalle successive vicende giudiziarie, vorrebbe dire che l’ex sindaco sarebbe recidivo, perché le scene hard in quella stanza potrebbero essere state diverse. Una delle ipotesi di reato per le quali nell’aprile 2021 Nicolazzi fu arrestato (la misura venne successivamente revocata), nell’ambito di un’inchiesta che determinò lo scioglimento del Comune per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, era proprio quella di concussione sessuale, vittima una donna che si era rivolta a lui per un aiuto al figlio. «Girati che non ti faccio niente». «Non mi mettete in imbarazzo». «Ti aiuto se ci tieni pure a me». «Ok».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE