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Il carcere di Rebibbia

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Il 58enne Rosario Leonetti, in carcere nell’ambito dell’operazione Ultimo Atto, muore a Rebibbia, ora la famiglia chiede una inchiesta

CIRÒ – I familiari chiedono che sia aperta un’inchiesta per omicidio colposo per la morte improvvisa dell’agricoltore 58enne, Rosario Leonetti. Leonetti è morto ieri mattina, 14 ottobre 2023, nel carcere di Rebibbia, dove era detenuto, in seguito al blitz anti ‘ndrangheta “Ultimo Atto”. Denuncia già formalizzata ieri stesso. La moglie e la figlia, in particolare, asseriscono che Rosario Leonetti non stava bene: a breve, si sarebbe dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico. Il loro legale è l’avvocato Antonio Lomonaco del Foro di Catanzaro. Giovedì prossimo, avrebbe discusso il ricorso per Cassazione contro l’ordinanza applicativa della misura cautelare.

MUORE IN CARCERE A REBIBBIA, LA FAMIGLIA VUOLE VEDERCI CHIARO

Adesso, stante il decesso del suo assistito, Lomonaco rimarrà in attesa che il Pm assegni l’incarico ad un proprio consulente, perché proceda all’esame autoptico. Acquisito l’esito dell’autopsia, valuterà il da farsi. Qual è l’antefatto? Il 16 febbraio scorso, le manette scattarono anche per Leonetti, ch’era incensurato, nell’ambito dell’operazione della Dda, “Ultimo Atto”, contro le cosche di ‘ndrangheta di Cirò. Operazione sfociata in 31 arresti tra carcere e domiciliari in diversi centri del Crotonese. I carabinieri del Comando provinciale di Crotone eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Catanzaro, su richiesta della Dda, nei confronti di 31 persone (26 tradotte in carcere, 5 ai domiciliari), accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, reati in materia di armi e di sostanze esplodenti aggravati dal cosiddetto metodo mafioso.

Le indagini, avviate a giugno del 2019, hanno costituito la prosecuzione dell’operazione “Stige”, risalente a gennaio del 2018, ed hanno permesso di raccogliere indizi sulle dinamiche criminali della Locale di Cirò, che, secondo gli inquirenti, si contraddistingue per “la spiccata resilienza e per la capacità di ricompattarsi.” Leonetti era stato arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso e per detenzione di armi aggravata dal metodo mafioso, accuse da cui non ha avuto l’opportunità di difendersi.

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