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La vittima Antonella Lettieri

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CIRÒ MARINA – Lui, lei, l’altro. La pista seguita dagli inquirenti per risolvere il giallo di via Cilea è quella passionale. Ormai non ci sono dubbi in merito. La loro attenzione si è concentrata su due uomini cirotani che conoscevano la sfortunata Antonella Lettieri, la commessa di 42 anni che è stata assassinata in modo efferato la sera dell’8 marzo all’interno della sua abitazione, sita appunto in via Cilea (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO). Dei due uomini sembra che uno solo, S. F., abbia acquisito la qualità di indagato, in quanto avrebbe chiesto l’assistenza di un legale, l’avvocato Francesco Amodeo. Questi ieri ha assistito agli accertamenti tecnici, seguiti, per conto della famiglia Lettieri, anche dall’avvocato Mariano Salerno. E, ieri, nella casa del delitto sono arrivati gli specialisti del Ris di Messina a dare manforte alla squadra rilievi del Reparto operativo del Comando provinciale di Crotone e ai loro colleghi della Compagnia di Cirò Marina.

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SULL’OMICIDIO DI ANTONELLA LETTIERI

La svolta nelle indagini è avvenuta, appena il cerchio si è ristretto alle distinte posizioni di questi due uomini, che conoscevano la vittima. Sembra che uno dei due corteggiasse Antonella a fini matrimoniali e che l’altro ne fosse geloso. Una conferma indiretta della svolta la si è avuta l’altro ieri, quando i carabinieri della scientifica hanno perquisito da cima a fondo l’appartamento abitato da F.M., che sembra frequentasse Antonella. Ieri mattina, quindi, gli stessi carabinieri gli hanno portato via con il carro attrezzi l’auto, un’Opel Corsa, allo scopo di farla esaminare dagli specialisti del Ris.

Nell’arco di un’unica giornata, quella di ieri, gli investigatori hanno agito allo stesso modo nei confronti dell’uomo indagato, S.F., che è un amico di Antonella e della sua famiglia, perquisendogli la casa e prelevando la sua auto, un’Alfa “156”, sempre per sottoporla all’esame degli specialisti del Ris. Naturalmente, non è scontato che l’uomo indagato sia il colpevole. La sua innocenza o la sua colpevolezza è legata all’esito dell’autopsia, che si svolgerà oggi, su disposizione del pm, Alfredo Manca, e degli accertamenti tecnici. L’autopsia, in particolare, dovrebbe fornire al colonnello Salvatore Gagliano e al capitano Alessandro Epifanio, che conducono le indagini, molte risposte alle loro domande, perché l’assassino potrebbe aver lasciato tracce del suo dna sul corpo martoriato della commessa, stante la furiosa colluttazione. Così come le unghie della vittima potrebbero aver lasciato segni, ossia dei graffi, sul corpo dell’assassino. In casa poi si cercano tracce biologiche e impronte.

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