Cecilia Spada e Fedez a Muschio selvaggio
2 minuti per la letturaLE ATTIVITA’ di soccorso delle Ong, il fenomeno migratorio, il tragico naufragio di Cutro del 26 febbraio (LEGGI) e le perplessità su quanto accaduto quella notte. Sono alcuni dei temi di cui Cecilia Strada ha parlato nelle scorse ore con Fedez, ospite del suo podcast “Muschio selvaggio”
«La magistratura dovrà fare estrema chiarezza su quello che è successo. Quello che non è possibile è che, avendo ricevuto un’allerta da Frontex alle 22 e 36, siano passate tante ore prima di allertare i soccorsi» dice Strada, già presidente di Emergency, oggi responsabile della comunicazione per la onlus italiana ResQ People Saving People. A Cutro, ricorda ancora, è intervenuta la Guardia di Finanza (LEGGI) «che non ha i mezzi della Guardia costiera per intervenire con mare grosso in quel contesto. Errore? Sottovalutazione? Approccio? Bisognerà capire». «Che è un po’ come se ci fosse una sparatoria e chiami i vigili del fuoco, non ha molto senso» commenta Fedez.
Più avanti, parlando degli artisti che sostengono le attività delle Ong, Fedez ha detto «voglio vedere quanto costa una nave. Ci metto la mia faccia, voglio far spaventare la gente. Scherzi a parte, deve essere un’esperienza tosta». Il rapper ha poi promesso a Strada di raggiungerla in una missione, per raccontare a più persone possibili quello che non si vede delle attività di soccorso. Nel corso del podcast, sono state commentate anche le parole del ministro Piantedosi a Cutro («La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli»). «La prima reazione è stata data le colpe alle vittime, che se la sarebbero andata a cercare» commenta Strada. «Oggettivamente io credo che la parte preponderante del Paese non possa non riconoscere questa come una stronzata – dice Fedez – Credo che additare come colpevoli i disperati che cercano di partire sia una roba da bar».
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