Il Comune di Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – «Un lavoro congiunto e capillare di programmazione e concertazione, un dialogo costruttivo e propositivo che culmini nell’adozione di misure straordinarie per risolvere la crisi sanitaria ed interventi eccezionali per agevolare la ripresa economica del nostro territorio».
E’ quello che chiedono 34 sigle tra associazioni di categoria, terzo settore, sindacati, comitati cittadini e sodalizi sociali che hanno manifestato in piazza della Resistenza davanti al Municipio di Crotone. Una mobilitazione promossa con l’hashtag #Crotonevuoleunfuturo che si è concretizzata in un flash mob pacifico: dopo le note del Silenzio i manifestanti (due per ogni associazione) hanno osservato quindici minuti di silenzio che ha coinvolto tutta la piazza. Le 34 sigle hanno sottoscritto un documento, il Patto per il territorio Crotonese, per «promuovere un modello di condivisione di intenti e modalità operative che consentano di raggiungere i basilari obiettivi di una sana società civile moderna, in alternativa ad un sistema destinato a collassare».
Sanità e lavoro sono i punti chiavi del documento che prende in esame anche la situazione della Abramo Customer Care, l’azienda che a Crotone occupa 1.200 persone e che ha chiesto il concordato preventivo al Tribunale di Roma: «La gravità del problema è esplosa, all’improvviso, a Crotone – è detto nel documento – andando a gravare su una situazione economica e sociale già estremamente difficile, una situazione acutizzata dalle note vicende che vedono coinvolta un’importante realtà aziendale del territorio, quale l’Abramo Customer Care. Imprese che chiudono i battenti, lavoratori che perdono il loro posto di lavoro, malati, soprattutto oncologici, costretti ad una costante migrazione sanitaria, è questa la realtà crotonese».
Le organizzazioni, per «scongiurare il definitivo declino economico e sociale del territorio» , ritengono necessario allo scopo di agevolare la ripresa economica del territorio: «ideare progetti che sviluppino buona sanità, conferendo risorse che portino finalmente aria nuova in un settore essenziale in termini di incremento occupazionale ed investimenti tecnologici».
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