Antonio Ceraso sulla spiaggia di Steccato di Cutro
2 minuti per la letturaCUTRO – «Se la premier Meloni valuta di farlo a Cutro, il Consiglio dei ministri, vuol dire che lo farà davvero. Questo è un segno di ulteriore vicinanza delle istituzioni, dopo la visita del Presidente Mattarella. Quello che direi è di non spegnere i riflettori su questa tragedia e di evitare che questi eventi possano verificarsi in futuro». Commenta così la notizia del giorno Antonio Ceraso, il sindaco di Cutro, dall’alba di domenica scorsa impegnato incessantemente per fronteggiare l’emergenza.
Sindaco, cosa chiede alla politica nazionale?
«Più sinergia, i parlamentari non litighino e trovino soluzioni comuni insieme all’Europa. I calabresi hanno la solidarietà nel loro Dna. Oggi invece si parla di autonomia differenziata, non ci lascino soli».
Quali sono gli adempimenti più stringenti?
«In capo al Comune ci sono le procedure per la tumulazione. L’ufficio Anagrafe ci lavora ma ci supporterà il Comune di Crotone per evitare di far venire i familiari delle vittime a Cutro. Metteremo a disposizione quattro loculi ma tra quelli offerti da Comuni del Crotone e di tutta la Calabria nonché da privati finora abbiamo una disponibilità di 100 loculi».
Come ha reagito la gente di Cutro?
«Fin da subito con una grande sensibilità umana. Per molti è come aver perduto figli e fratelli. Anche per me. Non è facile raccontarlo, ma bisogna trovarsi in certe situazioni per capirle. Non riesco a dormire da quella notte in cui vedevo corpi di bambini e donne svestiti dalle onde».
Cosa, secondo lei, rende l’idea della tragedia?
«Sono morti tutti, anche chi ce l’ha fatta, che non riuscirà a dimenticare, anche le famiglie il cui futuro è segnato per sempre».
Chi rimuoverà i resti dell’imbarcazione, chi bonificherà la spiaggia?
«Su impulso della Prefettura di Crotone abbiamo chiesto preventivi a ditte specializzate sia per intervenire a mare che in spiaggia. Dei resti dell’imbarcazione si occuperà l’autorità giudiziaria. Indumenti e altri reperti lasciati dai naufraghi resteranno ancora lì per un po’ perché possono essere utili per le identificazioni delle vittime».
Cosa resta della visita di Mattarella?
«Mi ha commosso, quel suo “grazie” ripetuto tre volte. Aveva gli occhi gonfi, ha capito il disagio che viviamo. E ha voluto dialogare con i parenti delle vittime. La sua disponibilità umana è eccezionale».
Parlare di economia oggi può sembrare fuori luogo, ma questa vicenda avrà ripercussioni sullo sviluppo turistico del litorale cutrese?
«Il mare era nel mio programma perché è un volano di sviluppo per questo territorio. Steccato è zona Sic, e non si possono realizzare nuovi insediamenti, ma stavamo iniziando a rivedere il piano spiagge. Adesso siamo concentrati sul recupero delle salme. La cosa più importante, però, è evitare che ci siano nuove tragedie».
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